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Modoetia Numismaticae

M,m

Macellum  Mercato di viveri o sala da banchetti.


Madonnina Nome di varie monete italiane dei secoli XVII e XVIII con l'immagine della Madonna  Madonnina di Bologna, coniata dal 1619 (Paolo V) al 1722 (Innocenzo XII), aveva un valore equivalente a quello del Carlino e recava la figura della Madonna di San Luca; Madonnina di Casale, coniata sotto Ferdinando III di Mantova (1613-1626) con l'immagine della vergine di Crea, aveva un valore di sei Soldi; Madonnina di Genova, coniata in oro e in argento con vari valori; Madonnina di Mantova, del valore di 5, 7 o 8 Soldi; Madonnina di Modena e Reggio, emessa dopo la peste del 1630, recava la Madonna della Ghiaia di Reggio e valeva 12, 17 Lire; furono inoltre dette Madonnine seguite dal nome delle varie città dello Stato Pontificio i pezzi da 5 Baiocchi emessi da Pio VI tra il 1796 e il 1799, che furono in seguito diminuiti di valore e ritirati nel 1801.

 

Maglia di bianchetto Piccola moneta in mistura coniata da Giovanni III in Casale (seconda metà del XV secolo). Nella Savoia si indicava con questo nome il mezzo grosso o obolo bianco.


Magnesio Il suo simbolo chimico è Mgr Bianco lucente, è il più leggero dei metalli e si trova in natura sotto forma di minerali.


Mappa  Tovagliolo o fazzoletto.


Marcello Moneta veneziana del valore di mezza Lira, fatta coniare per la prima volta dal doge Niccolò Marcello (1473-1474). Il nome Marcello si estese a monete di altre zecche che avevano valore uguale.

 

Marchesana Moneta coniata dagli Estensi, marchesi di Ferrara, e dai Gonzaga, marchesi di Mantova. La Lira marchesana valeva il doppio della Lira Veneta.

 

Marchio di zecca Nel senso stretto del termine essi indicano la zecca in cui una moneta è stata battuta. In genere se uno stato ha una sola zecca non viene impiegato alcun contrassegno particolare.


Marchio riservato o segreto Lettera o simbolo impresso su di una moneta per scopi amministrativi o di controllo delle zecche.


Marcuccio Denaro piccolo di basso argento coniato a Venezia agli inizi del XII secolo. Prese il nome dalla figura di San Marco riprodotta nella moneta.

 

Marengo Moneta d'oro coniata a Torino dopo la battaglia di Marengo (1800), avente il valore di 20 Franchi. Porta al diritto la testa di Minerva con la leggenda L'Italie délivrée à Marengo, al rovescio l'indicazione del valore e la data in una corona d'alloro con intorno la leggenda Liberté Egalité Eridania.  Tale nome si stese a tutti gli esemplari con uguali caratteristiche di peso e titolo.


Marte "Dio della guerra". Divinità personificate di Dei, Semidei ed Eroi si trovano di frequente raffigurate sul lato principale delle monete al tempo della Repubblica Romana. In seguito con la fondazione dell'Impero prenderanno posto sul rovescio della moneta.

 

Matapan o matapane Veniva così chiamato il grosso veneziano in argento, emesso a partire dall'anno 1194. Si pensa che il nome derivi dal Capo Matapan della Morea in quanto la moneta doveva aver corso nei paesi del Levante.Grazie al notevole credito che ben presto acquisì, venne imitata da alcune zecche italiane.

 

Medaglia Nome antichissimo (viene menzionato in documenti del XII secolo) usato per indicare il mezzo denaro. Oggi si usa per gli esemplari che non riportano il valore legale.


Medaglione è parola usata impropriamente nella numismatica romana. Quale accrescitivo di medaglia, dovrebbe significare quel pezzo di metallo fuso o coniato, con impronta al dritto e al rovescio il quale, per quanto simile alla moneta, salvo le dimensioni naturalmente maggiori, è privo del carattere legale, e non atto quindi alle contrattazioni. Ora, medaglie nel vero senso della parola non esistono nella numismatica romana, se non vogliamo forse fare un'eccezione per i contorniati; ma nell'uso comune si da impropriamente il nome di medaglione a quella, moneta che eccede le dimensioni comuni. Più propriamente dovrebbero dirsi multipli. Ve ne sono nei tre metalli.


Medaglione cerchiato, falerato o clipeato si dice quello che è munito di un cerchio ornamentale, che gli serve di cornice, dandogli un'apparenza di fàlera o di scudo.


Medaglioni Medaglie commemorative romane, forse anche multipli di moneta, che furono coniati a partire dal regno di Adriano. Si conoscono di vari metalli e quelli di bronzo non riportano, come per le monete, le sigle S. C. (Senato Consulto).

 

Mercurio "Messaggero degli dei (venerato dagli artisti)". Divinità personificate di Dei, Semidei ed Eroi si trovano di frequente raffigurate sul lato principale delle monete al tempo della Repubblica Romana. In seguito con la fondazione dell'Impero prenderanno posto sul rovescio della moneta.


Meta  Gruppo di tre colonne coniche segnanti il termine della corsa.


Meta sudans  Fontana di forma conica vicino all'anfiteatro Flavio.


Metallo monetario Il metallo usato per battere moneta. I più frequenti sono argento (AR), oro (AV o AU) e bronzo (AE o Æ). Nella monetazione moderna sono usate leghe speciali.

 

Metrologia E' la scienza che si occupa delle misurazioni in genere. In numismatica la metrologia studia i vari sistemi monetari attraverso indagini comparative (del peso e dei metalli) per stabilire i rapporti di valore fra le varie monete coesistenti in un determinato periodo. Metallo e peso sono i due aspetti fondamentali della moneta che ne determinano il valore legale e pertanto non si può prescindere da cognizioni metrologiche se si vuole pervenire ad una esatta valutazione numismatica.


Mezzanino Nome generico di monete equivalenti alla metà di un'altra moneta tipo. Il Mezzanino era anche mezzo Grosso di Francesco Dandolo, equivalente ad un Soldo e mezzo (il Grosso allora valeva tre Soldi). A Bologna, nel secolo XV, la moneta del valore di mezzo Bolognino era chiamata Mezzanino.

 

Mezzo ducatone Moneta d'argento coniata nel 1683. Da una parte recava l'effige di Carlo II d'Asburgo e dall'altra la figura della vittoria assisa sul globo. Nella destra regge uno scudo con le armi di Aragona e di Sicilia e nella sinistra una palma con le parole Religione et gladio (mi reggo con la forza della religione e della spada). Pesava 317 acini e valeva, al tempo della coniazione, 50 grana.


Migliarense Detto anche Migliarese, Miliarese, Miliarense. Moneta in argento nata nel IV secolo d.c. ed equivalente ad 1/1000 di libbra d'oro (da cui il nome), nonchè ad 1/14 di solido d'oro.


Millesimo Termine che indica la data di coniazione impressa sulla moneta. Può indicare anche il titolo del metallo espresso in millesimi.


Minerva "Dea guerriera e della saggezza". Divinità personificate di Dei, Semidei ed Eroi si trovano di frequente raffigurate sul lato principale delle monete al tempo della Repubblica Romana. In seguito con la fondazione dell'Impero prenderanno posto sul rovescio della moneta.


Minuto In alcune zecche italiane vennero così chiamati denari piccoli.


Mistura Lega d'argento e di rame, con scarsa percentuale di fino (sempre inferiore al 50%). Vedi Biglione


Mocenigo Lira veneziana d'argento coniata sotto il doge Pietro Mocenigo e che in seguito conservò il nome fin quando le variazioni di valore dell'argento non ne fecero mutare la forma.


Modio  Misura o vaso da grano.


Modulo Diametro del tondello o disco della moneta, espresso in millimetri. Anticamente il modulo si indicava riferendosi allacosì detta Scala di Mionnet, il quale ideò 19 cerchietti di diverse misure. Ma assai meglio e più esattamente ora si usa esprimerlo indicando il diametro in millimetri.

 

Molto bello (MB) La moneta è molto usurata ed alcune parti non sono leggibili. Generalmente è così indicato  MB.


Moneta (nummo o numisma) è un pezzo di metallo d'oro, d'argento, di rame o di bronzo, fuso o coniato, in forma generalmente di un disco" il quale porta un'impronta, che gli conferisce carattere legale per le contrattazioni pubbliche e private.


Moneta anepigrafa  monete (o faccia) su cui non è presente la legenda


Moneta bimetallica  moneta il cui tondello è composto da due o più metalli.

 

Moneta di conto E' una moneta ideale, non coniata, assunta da uno stato come unità monetaria per fini esclusivamente contabili.


Moneta d'imitazione  Moneta coniata da una zecca copiando quella di un'altra più famosa, pratica diffusa sia nell'antichità che nel Medioevo.


Moneta fiduciaria Monetazione per lo più cartacea non convertibile in oro in quanto manca della relativa copertura da parte dello stato.


Moneta fusa  Moneta prodotta colando metallo in uno stampo.


Moneta ossidionale  Moneta di emergenza coniata durante un assedio (dal lat. obsidium, assedio)


Moneta tipo Moneta il cui valore nominale corrisponde esattamente a quello del metallo in essa contenuto.


Monetazione   il sistema monetario di uno stato o di una comunità omogenea da un punto di vista culturale storico ecc.


Monete alessandrine nono dette le monete imperiali battute in Egitto. Alcune sono di basso argento (potin); ma la massima parte è in bronzo. Hanno leggenda greca e presentano un tipo di fabbricazione speciale.


Monete barbare sono le rozze imitazioni delle monete imperiali, fabbricate presso i popoli barbari. Se ne hanno in tutti i metalli.


Monete bizantine sono tutte quelle dell'Impero d'Oriente.


Monete coloniali Quelle battute nelle colonie, e formano una serie separata dalle romane propriamente dette. Sono per lo più di bronzo e scritte in latino.

 

Monete concave scifate o scodellate Sono monete bizantine d'oro, d'argento e di bronzo, cui la coniatura, eseguita con un conio convesso per il diritto e uno concavo per il rovescio, ha impresso una forma che può assomigliarsi a quella di una scodella. Incominciano verso la metà del secolo undecimo, e durano fino alla fine dell'Impero bizantino.

 

Monete consolari o delle famiglie Sono cosi chiamate impropriamente le monete della Repubblica romana.


Monete contrassegnate Sono parecchi denari della Repubblica su cui sono impressi, a guisa di piccole contromarche, alcuni segni di diverse forme, che per la loro varietà sembrano doversi ritenere impressi da privati, quali garanzia della bontà del metallo.

 

Monete contromarcate sono quelle, generalmente in bronzo e raramente in argento, che portano un segno, o contromarca impressavi posteriormente, quasi una nuova autorizzazione di corso sotto altro regno. Le contromarche constano di alcune lettere, alle volte di facile interpretazione, quando si tratta di nomi imperiali, come TIB. IMP. ( TIBerius IMPerator) VESP. (VESPasianus), ecc. o della leggenda comunissima SPQR (Senatus Populus Que Romanus) ; alle volte invece di assai difficile interpretazione, quando sono formate di lettere di significato ignoto, come, per esempio, NCAPR, per la quale leggenda vennero proposte molte interpretazioni più o meno plausibili, come nummus cusus autoritate Populi Romani, o più recentemente e con maggiore probabilità Neronis Caesaris Autoritate PRobatum.

 

Monete dentellate sono quei denari d'argento che invece di un orlo regolare, hanno un orlo dentellato, ossia a denti, a guisa di una sega. Non esistono che nella serie repubblicana.

 

Monete di consacrazione Con leggenda "consecratio". Sono quelle coniate in memoria dell'apoteosi di un Augusto, di un'Augusta o di un Cesare, ossia della cerimonia, che si celebrava per il loro passaggio fra le divinità dell'Olimpo. Ve ne sono nei tre metalli; incominciano al tempo di Adriano, e terminano con Costantino Magno.


Monete di restituzione Quelle restituite da imperatori successivi.


Monete di ripetizione sono alcuni denari della Repubblica (Appuleja) in cui le due facce riproducono il medesimo tipo, la testa con Roma o la quadriga di Giove, o medi bronzi imperiali in cui le due facce riproducono la medesima testa talora con conio in tutto simile, talora con varianti nella leggenda o nell'atteggiamento.


Monete false Ve ne sono di due specie, le monete false antiche, ossia quelle prodotte anticamente dalla frode privata, per essere spese come moneta corrente, e queste hanno sempre un valore storico e numismatico, e le monete false moderne, ossia prodotte ad imitazione delle antiche per frodare i collezionisti. Queste vengono fabbricate in molti modi e, se ve ne sono alcune facilmente riconoscibili, ve ne sono altre fatte con tanta arte, che occorre un occhio ben esercitato per distinguerle dallo genuine.


Monete falsificate Sono quelle monete originariamente genuine, a cui l'opera di un falsario ha prodotto tale alterazione da presentarle differenti da quelle che erano in origine.


Monete genuine o alieutiche S'intendono quelle che si riconoscono fuse, o coniate ufficialmente all'epoca della loro


Monete globulari Alcune monete d'oro a grande spessore e piccolo diametro, dell'epoca bizantina (sec, VI-XI).


Monete ibride Sono dette ibride quelle monete che hanno un dritto non corrispondente al rovescio, essendo il prodotto di due coni appartenenti a due monete diverse. L'errore non poteva derivare che da una confusione di coni nella zecca, quando due o più magistrati, battevano monete contemporaneamente, o quando, al cambiare dei magistrati, o al succedere di un principe ad un altro, non tutti i coni precedenti fossero stati distrutti


Monete imbiancate, argentate o stagnate Sono monete imperiali di bronzo dell'epoca della decadenza, che simulano l'argento, mentre erano di rame, o bronzo imbiancato con argento o stagno.


Monete imperatorie Quelle coniate per autorità diretta dell'Imperatore.


Monete imperiali Dovrebbero intendersi tutte le monete coniate dal principio alla fine dell'Impero romano, stante romano imperio; ma generalmente si intendono sotto questa denominazione le monete dell'Impero d'Occidente.

 

Monete imperiali greche Quelle battute nelle provincie greche sottomesse al dominio romano, e portanti l'effigie imperiale. Per la massima parte sono di bronzo ed hanno leggenda greca. Più propriamente dovrebbero chiamarsi monete urbiche.

 

Monete incuse Sono quelle che portano ai due lati la medesima impronta, convessa da un lato e concava dall'altro. Ma nella serie romana non esistono tali monete fatte apposta, come, per esempio, nella serie greca. Quelle che vi si trovano (frequenti nella serie repubblicana, rarissime nell'imperiale), sono sempre il frutto di un errore accidentale. Esse debbono la loro origine all'essere stato collocato fra i coni il tondino, senza aver prima levata la moneta precedentemente coniata, di modo che il colpo di martello, scendendo, imprimeva sul secondo tondino al di sopra, la testa in rilievo, prodotta dal conio superiore, al di sotto la medesima testa in incavo prodotta dalla moneta già coniata, e dimenticata sul conio inferiore. Sono abbondanti nell'argento, rare nel bronzo; non se ne conoscono in oro.

 

Monete legionarie Sono quelle coniate in onore e in memoria delle legioni. Incominciano con M. Antonio e finiscono con Carausio. Ve ne sono in oro e in argento.

 

Monete lenticolari sono quelle fatte a forma di lente, ossia di uno spessore maggiore nel centro e declinante verso laperiferia, come le prime emissioni dell'asse.

 

Monete postume sono quelle che furono coniate dopo la morte dell'imperatore, di cui portano l'effige e il nome. Così Augusto coniò monete con la testa di G. Cesare, Tiberio ne coniò con la testa di Augusto, e così via. Altra categoria di monete postume sono quelle di consacrazione e di restituzione.

 

Monete restituite o di restituzione si dicono quelle riconiate in tempo posteriore alla loro emissione originaria, e sulle quali l'imperatore che le fece riconiare, ai vecchi tipi, più o meno fedelmente riprodotti, aggiunse il proprio nome seguito dalla parola RESTITVIT (o più comunemente REST). Ve ne sono nei tre metalli, ma breve è il periodo della loro durata.

Appaiono sotto Tito e Domiziano e finiscono con Trajano.


Monete riconiate sono quelle che hanno subito una doppia coniazione in epoche differenti. Si incontrano specialmentesotto li regno effimero di alcuni tiranni, i quali, per l'urgenza del tempo e per la mancanza, sia di metallo che di proprie officine, apprestati i coni con la propria effigie, li stamparono sulle monete in corso, di modo che non è raro il caso che, sotto al nuovo conio, siano ancora visibili le tracce del conio primitivo. Esempio i denari di Regaliano e Druantilla, e molti bronzi di Postuma,


Monete senatorie Quelle coniate per autorità del Senato sempre contraddistinte dalla, sigla S. C..


Monete suberate o foderate Si dicono quelle che hanno un'anima di metallo vile (rame, bronzo o ferro), ricoperta diuna lastrina d'argento, e raramente d'oro.


Monete votive Quelle che ricordano i voti.


Monofacciale  Ved. Uniface


Monogramma Complesso di lettere collegate con cui si indica un nome abbreviato.


Monogramma è raggruppamento di tutte o delle principali lettere componenti un nome, in un solo disegno o in una sola cifra. Se ne hanno molti esempi sulle monete bizantine e in quelle coniate dai Goti in Italia.

 

Monometallismo Sistema monetario basato su di un'unica moneta-tipo in oro o argento che legittima la convertibilità in moneta-tipo di tutte le monete sussidiarie in circolazione.

 

Montatura Supporto, simile a quelli usati per le pietre preziose, all'interno del quale viene fissata la moneta o la medaglia per usarla come pendente o ornamento.


Motto  Frase o insieme di parole che descrivono motivazioni o intenzioni di un gruppo o di un'organizzazione.


Muragliola Chiamata anche Muraiola o Muraglia. Nome esclusivamente emiliano dato alle monete di bassa lega per via del loro colore scuro (moro).


Mutatio monetae Vedi "Renovatio monetae" (cfr.).


Mvnificentia "Munificenza". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero.