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Modoetia Numismaticae

A,a

Abvndantia: "Abbondanza". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero.


Accensus: Annunciatore, araldo.

 

Acciaio inossidabile: Una lega di ferro, carbonio ed altro che previene la formazione della ruggine.

 

Accollati: Due busti sovrapposti l'uno all'altro in modo che si vedano i profili rivolti dalla medesima parte.

 

Accostati : Busti o teste avvicinati ma non sovrapposti.  Come accollati. Ved. Accollati

  

Acerra: Cassetta per l'incenso dei sacrifici.

 

Acmonital: Nome dato dalla zecca di Roma ad una lega di acciaio "Acciaio monetario italiano". Lega d'acciaio inossidabile al cromo-nichel usata per le monete italiane.

 

Acrostolium: Parte terminale della prua di nave.


Adulterina: Moneta falsa o contraffatta.

 

Æ: Sigla usata per indicare monete in rame o bronzo. Dal latino Aes, con questo significato.

 

Aeqvitas: "Equità". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero.

 

Aes Grave: Moneta fusa il cui peso corrisponde ad una libbra romana. Vengono indicate con questo nome le monete romane in bronzo dei primi tempi della Repubblica.

 

Aes Rude: Pezzo informe in bronzo fuso che serviva ai popoli primitivi del Lazio e dell'Etruria come tributo per implorare la protezione della divinità. Bronzo amorfo utilizzato come moneta ed il cui valore era ricavato dal suo peso.

 

Aes Signatum: Forme rettangolari di bronzo fuso, con segni e simboli, utilizzate come moneta.


Aeternitas: "Eternità". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero.


Affrontati o Affrontato: Busti o teste  collocati l'uno di fronte all'altro.


Aggio: Plusvalore di una moneta rispetto al suo contenuto di metallo prezioso. Termine monetario che indica la differenza tra il valore reale ed il valore venale.


Agonale, agonistico: Da agone, gara o lotta antica.


Agontano: Grosso di Ancona coniato nel XIII secolo.


Albero d'alloro: Doppio Testone battuto da Francesco II Sforza di Milano.


Albulo: Moneta in mistura imbiancata in un bagno d'argento, usata nel XII secolo in Lucca con il valore di un Denaro e a Venezia con il valore di Mezzo Denaro.

 

Alfonsino o Alfonsino d'oro: Moneta d'oro di gr 5,25 fatta coniare da Alfonso V d'Aragona (poi Alfonso I di Napoli) per la prima volta nel 1437 nella zecca di Gaeta durante la conquista del regno di Napoli e successivamente dal 1442, nella zecca della capitale conquistata. Sul diritto è rappresentato il re armato a cavallo, sul rovescio lo stemma d'Aragona. L'incisore del conio fu Paolo de Roma. Alfonsino fu anche detto il Grosso d'argento emesso a Napoli dallo stesso re.

 

Alicorno: Moneta d'argento del valore di due Soldi marchesani, coniata a Ferrara nel 1492, sotto il duca Ercole I, e recante impressi l'unicorno e l'aquila estense. E' chiamato anche Aquilino o Agonato per avere lo stesso valore del Grosso anconetato.


Ambrogino: Detta anche Ambrosino. Nome usato comunemente per le monete d'oro Milanesi (1250-1310), venne coniata anche durante la repubblica ambrosiana (1447-1450), equivalente al Fiorino di Firenze (titolo 24 carati, peso 3,5 gr.). L'Ambrosino d'oro del comune reca sul diritto l'immagine di sant'Ambrogio stante, sul rovescio quella dei Santi Gervasio e Protasio. L'Ambrosino d'oro della repubblica ambrosiana ha sul diritto il busto di Sant'Ambrogio, sul rovescio la lettera M gotica. Il mezzo Ambrosino d'oro, con il busto di Sant'Ambrogio al diritto e la M gotica al rovescio, fu probabilmente coniato dal comune. Ambrogino è anche la moneta d'argento emessa a Milano dal comune e poi ancora durante il dominio di Enrico VII di Lussemburgo (1310-1313): reca sul diritto l'immagine di Sant'Ambrogio in trono, sul rovescio una croce, o anche nei pezzi successivi al 1310, i Santi Gervasio e Protasio. Esistono anche Ambrosini piccoli, grandi e grandissimi, di valore, peso e titolo diversi.  


Andropròsopo: Bue o toro con volto umano.


Anepigrafo: Moneta o (faccia) in cui è rappresentato esclusivamente il tipo senza legenda.

 

Annona: "Raccolta del grano". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero.


Anonima: Monetazione priva dell'indicazione dell'autorità emittente.

 

Anselmino: Moneta d'argento coniata a Mantova e raffigurante Sant'Anselmo, protettore della città.

 

Antiquiores: Vengono chiamati con questo nome i primi denari dei romani Pontefici (attorno al 1000 d.c.).

 

Antoniniano: Nato sotto Caracalla nel 215 d.c. col valore di due denari, venne così chiamato in virtù del nome dell'Imperatore (Marcus Aurelius Antoninus).

 

Apex:  Berretto sacerdotale terminato in punta.


Apollo: "Dio del sole, della Musica e dell'arte". Divinità personificate di Dei, Semidei ed Eroi si trovano di frequente raffigurate sul lato principale delle monete al tempo della Repubblica Romana. In seguito con la fondazione dell'Impero prenderanno posto sul rovescio della moneta.

 

Appicagnolo: Anello saldato al contorno di una moneta per usarla come ciondolo o simile, per poterla appendere ad una catena.


Aquila legionaria:  Insegna delle legioni.


Aquiletta o aquilotto: Termine usato dai collezionisti per indicare la moneta da Lire 5 di Vittorio Emanuele III, coniata dal 1926 al 1935.


Aquilino: Era il nome comunemente dato alle monete in argento (Denari o Grossi) coniate in varie zecche italiane nel periodo di Federico II e che recano coniate un'aquila.


Ar: sigla usata per indicare monete in argento. Dal latino argentum. In chimica il metallo è invece indicato con Ag.


Ara: Altare.


Aratrice: Sono così chiamati dai numismatici, i pezzi della serie di monete d'oro da L.100, L.50, L.20 e L.10 coniate da Vittorio Emanuele III nel 1910 e nel 1912. Al rovescio vi è l'Italia in sembianze di aratrice. Bellissimi esemplari, considerati molto rari per la scarsa tiratura. Nel 1926 e 1927 sono stati coniati altri esemplari destinati esclusivamente ai collezionisti.

 

Arcaico: Antico, primitivo.

 

Area: Nelle monete islamiche corrisponde al campo (cfr.) delle monete occidentali.

 

Argento: Il suo simbolo chimico è Ag. In passato ha avuto un'importante funzione nella circolazione monetaria di quasi tutti i paesi del mondo.


Aspro: Moneta popolare in oriente e molto imitata in varie zecche per il commercio con il Levante. Fu molto usata dai Saraceni in Sicilia, che la coniarono sia in argento che in oro.


Asse: Moneta romana in bronzo inizialmente recante il segno di valore I.

 

Asse del conio: E' il rapporto tra la posizione del dritto e rovescio  misura la differente angolazione tra l'asse del diritto e quello del rovescio. Si misura in gradi o in ore del quadrante dell'orologio

 

Astigiano: Nome di una moneta coniata ad Asti dalla seconda metà del XII secolo al XIV secolo.


Astràgalo:  Tallone.


Augustale: Prestigiosa moneta in oro fatta coniare da Federico II nella zecca di Brindisi per opera dell'incisore Baldovino Pagano di Messina. Questa moneta si ispira chiaramente agli aurei romani. Da un lato il busto dell'Imperatore e dall'altro un'aquila con la leggenda Federicus Caesar Augustus Imperator Romanorum. Era la quarta parte dell'oncia, pesava 6 trappesi ed aveva un titolo di 20 carati. Fu abilita in odio agli svevi nel 1267 da Carlo I d'Angiò, e venne sostituita dai reali nel 1278. Nel secolo XVIII valeva 12 ducati.


Autonoma o Autonome: Sono così chiamate le monete di quelle città italiane, che dopo la rovina dell'impero romano, coniarono di propria volontà senza quindi porre segni di altrui dipendenza o dominio.


Av: Sigla usata per indicare monete in oro. Dal latino aurum, scritto AVRVM. In chimica il metallo è indicato con Au.


Azienda delle monete: Ebbe il suo definitivo ordinamento nel 1824. Era affidata al direttore del Banco delle Due Sicilie. Le spese complessive di detta azienda erano nel 1829 di ducati 14.844, nel 1847 di ducati 58.671.


Azzalino: Moneta in argento coniata a Casale dai marchesi di Monferrato, che avevano come emblema l'acciarino.