Modoetia Numismaticae
Tommaso I di Savoia detto l'Amico dei Comuni -
Nato nel castello di Charbonnières, era figlio di Umberto III di Savoia e di Beatrice di Mâcon († 1230), figlia di Gerardo I, conte di Mâcon e di Vienne e di Maurette de Salins.
Biografia[modifica sorgente]
La giovinezza del conte Tommaso[modifica sorgente]
Quando Umberto III di Savoia ebbe un figlio maschio dalla moglie Beatrice, si fece grande festa: le precedenti tre mogli non avevano dato eredi maschi e il sangue della casata rischiava di scomparire. Il nome imposto al bambino fu Tommaso.
Quando morì il padre, il giovane principe venne posto sotto la scomoda tutela del marchese del Monferrato Bonifacio I. Il marchese sperava di avere tra le mani un ragazzo debole e di aver quindi la possibilità di impadronirsi dei possedimenti sabaudi.
Ma commise un errore: il giovane Tommaso seppe presto emanciparsi dalla tutela del marchese, evidenziando un carattere fiero ed indipendente. Osò mettersi contro il Conte di Ginevra, la cui figlia, Margherita o forse Beatrice, aveva fatto invaghire il giovane Tommaso. Ma Guglielmo I non vedeva di buon occhio un matrimonio sabaudo per la bella figlia: a quel tempo i Savoia erano ancora troppo deboli, minacciati su tutti i confini e possibili prede di altre potenze dell'epoca. Così decise di concedere la figlia in moglie al re Filippo II di Francia. Tommaso non si arrese: rapì la contessina durante la cerimonia di matrimonio e la condusse in Savoia, dove si procedette alle nozze. Da Margherita di Ginevra Tommaso ebbe 14 figli.
Gli affari politici[modifica sorgente]
Al contrario del padre, che si era apertamente inimicato l'Impero, tanto da venir anche messo al bando, Tommaso improntò il suo governo su una politica di riconciliazione, basata sulla prudenza e sulle sottili manovre politiche, tanto che ottenne presto favori e terre da parte dell'Imperatore, venendo alla fine nominato anche Vicario Imperiale del Piemonte, titolo ambitissimo.
Il resto dell'attività politica di Tommaso fu improntata ad una ricostruzione dei dominii degli avi, perduti dai predecessori: si alleò con i potenti signori feudali e con i vescovi, cercando di allearsi con i Comuni e le Signorie italiane per potenziare i suoi territori e la gloria della casata. Vennero piegati alla sua volontà i riottosi baroni feudali, molti comuni e vennero stipulate vantaggiose alleanze, ottenute anche con contratti matrimoniali: sua figlia Beatrice, sposata al Conte di Provenza, viene ricordata da Dante quattro figlie ebbe, e ciascuna reina. Tra queste, importante Eleonora, regina d'Inghilterra, che chiamò a corte due suoi zii Savoia, Bonifacio, arcivescovo di Canterbury e Pietro (poi conte di Savoia), che fu conte di Richmond e di Essex, ed eresse il suo palazzo a Londra nel sito dell'attuale Savoy Hotel.
La morte
Tommaso I si ammalò improvvisamente di febbre in Valle d'Aosta all'inizio del 1233, mentre era di ritorno con il suo esercito da una campagna militare nel Chiablese.
L'eredità di Tommaso I
Alla sua morte il conte Tommaso poteva vantarsi di aver sanato quasi tutte le piaghe che affliggevano i domini sabaudi e di avere allargato la potenza della Signoria: la Valle di Susa, Giaveno e Rivalta erano entrati definitivamente a far parte dello stato sabaudo, così come la capitale del paese di Vaud, Moudon, che servirà poi ai suoi successori come porta d'ingresso a tutto il territorio circostante.
La tomba
Tommaso I di Savoia, secondo la tradizione, è stato sepolto alla Sacra di San Michele. Non ne è stato tuttavia mai trovato il sepolcro, anche se per rispetto di quanto tramandato nei secoli è stata messa un'iscrizione commemorativa insieme a quelle delle altre tombe presenti.
Matrimonio e discendenza
Dal matrimonio (1195) con Beatrice di Ginevra nacquero 14 figli: