Modoetia Numismaticae
Bacco: "Dio del vino". Divinità personificate di Dei, Semidei ed Eroi si trovano di frequente raffigurate sul lato principale delle monete al tempo della Repubblica Romana. In seguito con la fondazione dell'Impero prenderanno posto sul rovescio della moneta.
Badile: Moneta di bassa lega coniata dall'Austria (1802) per i territori del Trentino e del litorale adriatico. Il valore corrispondeva a 8,5 Kreuzer, pari a 15 Soldi. Moneta bilingue (diciture in tedesco e italiano), aveva impressi l'aquila bicipite e il nome dell'imperatore.
Bagarone: Moneta di bassa lega coniata a Parma dal secolo XVI, corrispondente al Bagattino veneto. Il valore era 1/4 di Quattrino o di Denaro ed era equiparata ai mezzi Bolognini del 1612. Il termine indicò anche monete, di valore corrispondente di Ferrara e di Modena.
Bagattino: Denaro piccolo di molte zecche italiane settentrionali del XIII/XVI secolo del valore di 1/4 di Quattrino o 1/12 di soldo.Dal 1442 Venezia ne fece un conio speciale per la terraferma. I modelli e i valori furono, però vari. Solo nel 1519 a Venezia si ebbe un conio stabile con la Beata Vergine e il Bambino sul recto e il leone di S. Marco, inquartato in rettangolo, sul verso. Se ne coniarono anche multipli come il Doppio e il Bezzone.
Baiocchella: Diminutivo di baiocco usato per le piccole monete di bassa lega o in rame coniate in special modo a Roma e spesso imitate da altre zecche minori.
Baiocco: Moneta dello Stato Pontificio, il cui nome deriva, forse, da una moneta merovingia coniata a Bayeux con la scritta Baioca Civitas. Coniata forse fin nel secolo XV, fu diffusa nello Stato Pontificio e nei territori limitrofi del Napoletano. In principio d'argento, aveva il valore di 1 Soldo o di 1/10 di Paolo. Nel 1592 il Baiocco d'argento fu abolito per il deprezzamento e la conseguente inflazione. Fino al 1866 rimase il Baiocco di rame. Moneta tipica di tal nome fu il Baiocchetto, coniato da Sisto V, del valore di 4 Quattrini o di 1/10 di Giulio (tipo di Carlino papale). La moneta porta impresso, sul recto, lo stemma del pontefice regnante con sovrapposte la tiara e le chiavi, o il simbolo della sede vacante nonché la data; sul verso la scritta UN BAIOCCO, con la scritta sovrastante. Il termine è usato nel dialetto romanesco, per indicare il denaro. Fu imitato, dopo Sisto V, da Gazzoldo, Urbino e Castiglione delle Stiviere. Ebbe come multipli il Sampietrino (2 Baiocchi e mezzo), la Madonnina (5 Baiocchi, eventualmente ridotti per le emissioni della I Repubblica Romana) e pezzi da 2, 4, 6, 8, 12, 16, 25, 40 e 60 in lega mista.
Barbarina: Moneta che prese il nome dall'immagine di Santa Barbara, impressa nel conio originale. Era d'argento, del valore di 10 Soldi, nel primo conio attuato a Mantova da Guglielmo Gonzaga nel secolo XVI. Il valore si ridusse a 6 Soldi, tra la fine del secolo XVI e il principio del XVII, allorché Vincenzo I Gonzaga effettuò una nuova emissione. Furono dette Barbarina anche monete dello stesso tipo imitate in altre zecche. L'originale portava Santa Barbara nel recto e il nome del principe, con il millesimo, nel verso. L'emissione di Vincenzo I Gonzaga sostituì Santa Barabara con un girasole (Barbarina del Girasole) e le imitazioni, come quella della zecca di Guastalla, con San Pietro.
Barbone: Moneta argentea (Grosso) della città di Lucca, in corso nei secoli XVI-
Barile: Moneta fiorentina d'argento (1505) , corrispondente al Carlino (o Grossone, o Battezzone riformato). Il suo valore era di 12 Soldi e 6 Denari, corrispondente all'importo del dazio da pagare per l'introduzione in città di una misura di vino dello stesso nome, un barile di litri 45,58. Sul recto era raffigurata l'immagine di San Giovanni che battezza Gesù; sul verso il giglio fiorentino, con scritte varie a seconda del tipo e dei conii.
Battezzone: Moneta fiorentina in argento, coniata intorno al 1400, detta anche Grossone o Carlino, del valore di 10 soldi, portato nel 1505 a 12 soldi e 6 denari. Il conio era uguale a quello del barile: aveva sul recto il giglio fiorentino e sul verso il battesimo di gesù, questo ne determinò il soprannome.
Battitura doppia: Sbavatura del disegno causata dal conio o da uno spostamento della moneta fra i successivi colpi del martello.
Beato Amedeo: Era così chiamato il Tallero d'argento da 9 fiorini coniato dal 1609 al 1629 da Carlo Emanuele I duca di Savoia. Aveva al verso l'effigie del beato Amedeo di Savoia in abito monacale. Il peso è di gr. 26,70.
Bellissimo (BB): Quando la circolazione ha attenuato i rilievi maggiori ma la moneta è perfettamente leggibile.
Bello (B): La moneta è liscia e poco leggibile in quanto l'impronta è quasi del tutto scomparsa, e ne rimane poco più che il metallo.
Berlinga: Nome di due monete, una milanese e una veneta, dei secoli XVI-
Berretto frigio: Copricapo con l'estremità arrotondata e ricadente in avanti. Emblema di libertà.
Besa: Moneta che ebbe corso nella Somalia italiana. Coniata in bronzo (1909-
Bezzo: Moneta coniata a Venezia per sostituire le monete dei paesi limitrofi di uguale valore (1497), è pari a 6 denari e mezzo soldo. Subì svalutazioni per limitazioni di peso, dando luogo a Bezzetti e ai Bezzoni in seguito all'utilizzo prima di una lega e successivamente dopo il 1595, alla coniazione in rame con diametro maggiore: I tipi e le leggende sono vari. Il nome è usato, volgarmente per indicare il denaro il nome deriva dall'illirico becs (piccolo).
Bi: Sigla usata per indicare monete in biglione (v. sotto).
Bianchetto: Denaro piccolo, bianco (argenteo) pari a 1/12 di Grosso, usato in Piemonte e nella Savoia, coniato a Point-
Bianco: Nome dato alle monete con preponderanza d'argento, specialmente con l'argentatura. Nome dato anche ai Bisanti d'argento dei Lusignano di Cipro, coniati in sostituzione di quelli originari, ed a una moneta, originariamente d'argento e poi argentata, detta Bianco di Giustizia, della casa d'Este di Ferrara.
Bianco: Nome comune, di probabile origine francese, con cui si designavano le monete di bassa lega che venivano argentate dalla zecca per renderle più accette al popolo (grossi, forti, oboli, ecc.)
Bicipite: Caratteristica di figura araldica allegorica, specialmente dell'aquila, configurata con due teste, come nel simbolo dell'Impero d'Oriente, del Sacro Romano Impero e degli imperi di Russia e Austria. E' idealmente, segno di potenza doppia. Anche in emblemi particolari (scudi araldici) figurano animali vari con due teste, come leoni, cani, galli.
Bicipite: Caratteristica di figura araldica allegorica, del tipo dell'aquila con due teste, come nel simbolo dell'impero d'Oriente, del Sacro Romano Impero e degli imperi di Russia ed Austria.
Bifronte: A due facce (esempio Giano bifronte negli assi romani repubblicani).
Biga (e quadriga) veloce: è comunemente in uso tra i numismatici per indicare una biga al galoppo.
Bigato: Era così chiamato il denaro romano repubblicano che recava al rovescio la biga.
Biglione o mistura: Dal francese Billon, una lega di argento con meno del 50% di metallo pregiato; a volte lo stesso termine è usato anche per indicare l'oro a bassa caratura. Talvolta la si adopera per rivestire monete divisionali di nickel, alluminio, ecc.
Bilanciere: Torchio per coniare le monete inventato nel 1641.
Bimetallica: Si dice di una moneta coniata con due diversi metalli. Ad esempio in Italia con decreto presidenziale del 29 luglio 1981 la Zecca italiana è stata autorizzata ad emettere una nuova moneta divisionale del valore di lire 500 mediante l'impiego di due metalli. La moneta è infatti composta da una corona circolare in Acmonital e da un disco di bronzital.
Binione: Moneta in oro del valore di due aurei, emessa durante la riforma del sistema monetario voluta dall'Imperatore Caracalla nel 214-
Bipenne: Scure.
Bisante: Moneta d'oro dell'impero bizantino; originariamente ebbe il valore del Solido romano e lo stesso peso. Poi perso il peso e il valore, fu coniato in lega mista oro-
Bisante: Aurea moneta nata a Costantinopoli. Il nome fu poi esteso a tutte le monete coniate in Oriente.
Bissolo: Nome dato al denaro imperiale di Milano, coniato per la prima volta da Bernabò Visconti. Reca su un lato la biscia viscontea.
Bissona: Moneta d'argento, detta anche Bissone, del valore di tre Soldi così chiamata perché porta impresso lo stemma dei Visconti di Milano che è appunto una biscia.
Bolognino: Moneta bolognese originariamente in argento, coniata dal 1191 per concessione di Enrico VI. Il valore originario era di sei Quattrini, pari a un Soldo vecchio. Dal 1236 si ebbe un nuovo Bolognino, detto Grosso, del valore di 12 Denari. Assai diffuso in Emilia e Romagna, portava il simbolo di Enrico VI sul verso e l'iscrizione Bononia sul retro. Preso a modello da diverse zecche italiane, perché ben accetto in commercio, i pontefici e vari signori della Romagna ne continuarono la coniazione con leggende e simboli vari. Nelle varie coniazioni, al nome imperiale si sono sostituiti i nomi del Pepolim del Visconti, di Urbano V e di Pio II. Verso la fine del secolo XIV fu coniato anche in oro, con valore pari a quello di un Ducato pontificio. Non circolò più con nuovi conii alla fine del secolo XVI; la coniazione riprese ai primi del secolo XVII in rame (mezzo Bolognino) con multipli in argento.
Bonvs eventvs: "Fortuna, lietezza". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero.
Bordo: Margine estremo del modulo o tondello di una moneta.
Bratteate o Bratteato: Da bractea (lamina sottile) sono le monete recanti solamente una impronta in rilievo da un lato ed incava dall'altra.
Bronzi unilaterali: Sono alcuni bronzi, delle dimensioni del medaglione e raramente del Gr. Bronzo, che portano la sola impronta di una testa da un Iato, avendo l'altro generalmente convessa ma senza, alcun tipo. Probabilmente erano i modelli delle teste imperiali che l'officina di Roma apprestava per le officine dell'Impero.
Bronzital: Nome dato dalla zecca di Roma ad una lega di bronzo. Lega ottenuta dall'unione di rame, alluminio e nichel.
Bronzo: Metallo usato per la coniazione, la sua composizione è variata nel tempo, dal rame puro alle leghe più varie. Le leghe mediamente sono composte dal 97% di rame, 2,5% di zinco e 0,5% di stagno.
Bucranio: Teschio di bue.
Burigozzo: Moneta coniata in argento a Milano negli anni 1535-
Bussolotto: Nome popolare della moneta da mezza Lira o da 10 Soldi, in argento, coniata a Mantova (secolo XV-
Bussolotto Nome popolare dato ad alcune monete di Mantova, specialmente al grosso, recanti la Pisside.
Bustofedico: Detto della scrittura le cui righe sono alternativamente da sinistra a destra o viceversa.
Buttalà: Moneta piacentina del XVII e XVIII secolo.