Modoetia Numismaticae

10 Centesimi

Italia su Prora

Rame 950‰ (Cu)

Ø 30 mm, g 10

©: Liscio

1° Classe[nessun difetto di conio]

Asse: Alla francese

Dritto:  Semi busto del Re in uniforme a sinistra, intorno: VITTORIO•EMANUELE•III•RE• D'ITALIA.

Rovescio: Figura allegorica femminile simboleggiante l'Italia su di una nave con un ramoscello di ulivo nella mano destra. Sulla prua della nave R in rilievo, sulla fiancata le iniziali degli autori P•CANONICA M• e L•GIORGI I• in incuso. In alto lungo il bordo indicazione del valore “CENT•10” e 1908.

Note:

• Modelli Pietro Canonica
• Incisore Luigi Gori.
• R. Decreto n° 271 del 19 novembre 1908.
• Moneta coniata in occasione della posa della prima pietra del nuovo edificio della zecca di Roma sul Colle Esquilino. Un esemplare è stato posto, assieme all’intera serie del 1908, sulla prima pietra della zecca.
• Secondo Simonetti questi pezzi sono da considerarsi monete a tutti gli effetti, poiché i modelli presentati dal Calandra sono stati fatti nel diametro stabilito per il pezzo da 10 Centesimi. Esiste inoltre il regolare Decreto di emissione e l’emissione stessa di questi pezzi è precedente al R. Decreto n° 271 del 19 novembre 1908 che approvò le nuove dimensioni dei pezzi da 10 Centesimi. Tenendo conto che la zecca preparò oltre ai coni di prova anche quelli della moneta stessa è da ritenere che si volesse procedere ad una regolare emissione di questo pezzo, che poi gli eventi hanno sconsigliato una abbondante battitura.
• Tuttavia questa moneta presenta degli elementi discutibili, nella sua natura di vera moneta e non progetto di moneta o prova bis. Infatti fu coniata prima ancora che fosse emanato il Decreto di emissione e poi ne fu sospesa la battitura dopo pochi esemplari, circa una decina. Non fu mai posta in circolazione.
• Per riconoscere delle monete dello stesso tipo “prova” assai meno rare contraffatte, occorre individuarne la cancellazione della scritta prova (si trova al rovescio a destra). Inoltre i pezzi prova sono mancanti del marchio R, in rilievo sulla prora della nave, indicante il marchio di zecca (Roma).
• Sia la moneta di prova che la moneta vera e propria hanno lo stesso peso.