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Modoetia Numismaticae

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Faccia Dicesi della superficie che costituisce sia il dritto quanto il rovescio della moneta o della medaglia.

 

Fàlera  Borchia o medaglia quale decorazione o quale ornamento delle bardature di cavallo.

 

"Falso" Moneta soggetta a falsificazione.

 

Farètra  Turcasso, custodia delle frecce.

 

Fasci consolari  Fascio di verghe, simbolo dell'autorità consolare.

 

Fecunditas "Fecondità, Fertilità". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero.

 

Felicitas "Felicità". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero.

 

Fert Motto dell'ordine cavalleresco della SS. Annunziata istituito da Amedeo VI di Savoia nel 1364. Molte delle interpretazioni proposte  alcuni ritengono le quattro lettere di cui è composto iniziali di altrettante parole, variamente spiegate come  Fortitudo eius Rhodum tenuit / Fides est regni tutela Foedere et religione tenemur. Secondo altri il motto sarebbe un'abbreviazione di ferté, voce dell'antico francese col significato di fermezza; o di ferto, nome di una moneta di Amedeo VI di Savoia. Altri infine, richiamandosi al carattere cavalleresco-amoroso che in origine ebbe l'Ordine del Collare, credono che il motto alluda al proposito del cavaliere di sopportare (lat. fert = porta, sopporta) ogni pena per la dama alla quale è legato dai lacci d'amore; e quando in seguito l'Ordine assunse carattere religioso-militare, di sopportare ogni cosa per devozione e in onore della Vergine. Fortitudo eius Rhodum tenuit  la sua forza tenne (conquistò) Rodi. Fides est regni tutela  la fedeltà è la sicurezza del Regno. Foedere et religione tenemur  siamo tenuti (legati) dalla fedeltà e dalla religione.

 

Ferto Moneta coniata da Amedeo VI di Savoia (1343-1383), corrispondente ad un quarto di Grosso.

 

Fide et armis Motto inciso nei carlini nel 1707 sotto il governo dell'arciduca Carlo, poi imperatore d'Austria con il nome di Carlo VI e contemporaneamente re di Napoli. Il motivo è ricorrente, tenere il popolo sottomesso con la forza della religione e delle armi.


Fidei defensor Così volle chiamarsi il re di Spagna a Napoli, Filippo II. Le parole furono incise, per maggior ricordo, nei carlini battuti nel 1577.


Fides "Confidenza". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero.

 

Figurazioni Sono i ritratti, gli stemmi e le altre scene impresse sulle due facce.

 

Filiberto Moneta d'oro del valore di tre Scudi o nove Lire,coniata da Emanuele Filiberto di Savoia nel 1562. Fu coniato anche un Triplo Filiberto e un Filiberto d'argento del valore di mezza Lira.

 

Filippo Nome generico dati inizialmente alle monete coniate dai sovrani di nome Filippo. Anche gli esemplari coniati successivamente da altri sovrani ma avendo le stesse caratteristiche dei loro predecessori, furono chiamati filippi. Antica moneta d'oro del valore di 20 Dracme, la cui coniazione iniziò sotto Filippo di Macedonia; fu usata in tutto il mondo ellenistico e romano. Filippo si chiamava anche uno Scudo d'argento del valore di cinque Lire milanesi, coniato a Milano sotto Filippo II, re di Spagna. Ne furono anche emesse frazioni e multipli.

 

Finezza Purezza del contenuto del metallo prezioso espressa in millesimi. Anche titolo.


Fino E' la quantità di metallo nobile contenuto in una determinata moneta.


Fior di conio (FDC) La moneta non ha circolato ed è nelle medesime condizioni in cui era uscendo dalla zecca. Generalmente è così indicato  FDC.


Fiorino Moneta fiorentina, così chiamata dal giglio, stemma della città, che portava sul rovescio. Se ne ebbero di vari tipi e valori, nel secolo XI e nella prima metà del secolo XII, vi era solo il Fiorino d'argento; nel 1252 furono coniati Fiorini d'oro a 24 carati, del peso di grammi 3,54. Di grande diffusione, il Fiorino fu coniato con numerose variazioni (Fiorini larghi, di buon peso, leggeri, di suggello) e diverso valore. In seguito furono coniati anche il Fiorino grosso d'argento, detto Popolino, e il Fiorino piccolo, anch'esso d'argento. Il Fiorino ebbe molte imitazioni; ne furono coniati dalla zecca austriaca di Milano e in Inghilterra.

 

Flàmine  Sacerdote.

 

Foderata Moneta di metallo vile ricoperta d'argento o d'oro. Vedi anche Suberata.

 

Follaro Antica moneta di rame o bronzo coniata, a imitazione del Follis bizantino, dai Goti, dai Normanni e da molte città marinare dell'Italia meridionale e del Mediterraneo. Diffuso per molto tempo, il suo valore variò nel tempo. Fu coniato anche da Ruggero di Sicilia (1102-1154) con diversi multipli e sottomultipli. I Follari di Gaeta, emessi dal X al XIII secolo, sono tra i più noti.

 

Follaro Moneta in rame che Ruggero Re di Sicilia fece fece coniare agli inizi del XII secolo nella zecca di Messina.

 

Follis Nato nel periodo della tetrarchia, il follis è la moneta in bronzo che prese il posto del sesterzio. Fu molto diffuso in epoca bizantina.


Fondo a specchio (FS) Coniazione effettuata con uno speciale trattamento per ottenere i fondi della moneta speculari. Questo procedimento è molto diffuso nelle attuali monete per collezionisti. Generalmente è così indicato  FS.

 

Forte Viene così indicata una moneta di peso o lega migliore di un'altra precedente. Forte era anche una moneta dei Savoia, la cui coniazione iniziò col Conte Edoardo (1323-1329) e proseguì ininterrottamente fino a Carlo Emanuele I (1580-1630). Il suo valore originario di 1/8 di Grosso cambiò successivamente in relazione alle variazioni del suo peso.  Molto imitata da zecche estere specialmente svizzere.

 

Fortuna "Fortuna". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero.

 

Francescone Moneta d'argento di buon titolo coniata dai Granduca di Toscana Francesco I (1737-1763). Il suo peso era di grammi 27,5 ed il suo valore corrispondeva a 10 Paoli. I successori di Francesco I continuarono a coniare Francesconi fino al 1859.

 

Franco Nome dato per la prima volta nella seconda metà del XIV secolo ad una moneta argentea francese da Giovanni II il buono perchè recante al centro "FRANC", abbreviazione di Francorum Rex. Il nome si mantenne anche per designare monete completamente diverse fra loro per metallo e/o peso (franco a piedi o a cavallo in oro, franco in argento.