Modoetia Numismaticae © 2022

Modoetia Numismaticae

Storia

Al disgregarsi del regno di Borgogna (1032) Umberto Biancamano si schierò dalla parte dell'imperatore Corrado II il Salico (re di Germania) che lo investì dei titoli di conte di Moriana e della Savoia, ottenendone in premio il permesso di utilizzare l'aquila imperiale tedesca nel proprio stemma e la contea di Moriana in Val d'Isère . Questa regione si snoda lungo la valle dell'Arc, da Montmelian, sopra Chambéry, sino al Moncenisio, tra le rive del lago del Bourget (dove fu creato il mausoleo di famiglia nell'Abbazia di Altacomba), il lago Lemano e il corso del Rodano.

Ambendo a nuovi territori, fu creato nel 1046 un legame con il Piemonte tramite il matrimonio di suo figlio Oddone (1010-1060) e Adelaide, figlia del Marchese di Torino: l’unione apportava così i territori di Susa e del marchesato di Torino.

Fu questa una tappa fondamentale per l'ingresso di questo casato in Italia che li avrebbero visti crescere e diventare duchi di Savoia, poi principi di Piemonte, re di Sardegna ed infine re d'Italia.

Ad Oddone I succedettero in via del tutto nominale Amedeo II (1048-1078) e Pietro I (1048-1080), dato che la gestione della contea restò nelle mani abili della madre Adelaide fino alla sua morte.

Succedettero Umberto II (1070-1103) ed Amedeo (1095-1148), che edificò l'abbazia di Altacomba e morì di peste nel ritorno dalla crociata. Gli succedette il figlio Umberto III (1136-1189), proclamato beato e poi Tommaso I (1177-1233) che, nominato vicario imperiale da Federico II (1225), ristabilì i domini della casata in Piemonte e ampliò i possessi d'oltralpe.

Alla morte di Tommaso I i membri della famiglia, antagonisti da tempo, si divisero i possedimenti: Amedeo IV (1197-1253) mantenne il dominio diretto sui beni con il titolo di conte di Savoia, il fratello Tommaso ricevette le terre di Piemonte da Avigliana in giù e assunse il titolo di signore di Piemonte.

Ad Amedeo IV succedettero gli zii Pietro II prima e Filippo I poi.

Alla morte di Filippo I (1285), la contea di Savoia fu scossa dai conflitti che sorsero fra i pretendenti alla successione e durarono per un decennio: prevaleva ancora il concetto che l’eredità dovesse passare al rappresentante più forte della famiglia, senza il principio della progenitura o della successione diretta del defunto. Ci fu così una spartizione del potere fra tre pretendenti: il titolo comitale e la maggior parte dei domini andarono ad Amedeo V (1249-1323, nipote del defunto, che ottenne il controllo delle vie commerciali attraverso le Alpi; a suo fratello più giovane, Ludovico, andò la regione nord-orientale del Vaud, ed a Filippo (figlio di Tommaso II, fratello di Amedeo IV) andarono assegnate un terzo delle terre piemontesi.

Ad Amedeo V succedettero i due figli maschi: Edoardo (1284-1329) ed Aimone (1291-1343) che lasciò il trono al figlio Amedeo VI (1334-1383), detto il "Conte Verde", che acquisì i territori di Biella, Cuneo, Santhià e riunì il paese del Vaud; il figlio Amedeo VII (1360-1391), detto il "Conte Rosso", estese la contea di Savoia acquistando quella di Nizza e suo figlio, Amedeo VIII (1383-1451), diciannovesimo conte di Savoia, fu designato duca dall’imperatore Sigismondo nel 1416.