Modoetia Numismaticae
Darico Moneta d'oro dei re di Persia, raffigurante il Re con arco, il peso della moneta è di circa 8 grammi.
Data alterata Data falsa messa su una moneta per frodare i collezionisti, di solito per renderla di maggior valore.
Decadramma Moneta da 10 dramme (o dracme). Importante moneta greca in argento di notevole modulo e peso circa 43 grammi.
Decimale Sistema monetario fondato sul numero-
Decimali, monete Per "Monete Decimali" s'intendono le monete aventi il loro valore legale sulla scala del Sistema metrico decimale (10 parti 100 Lire = 10 monete da 10 Lire; ogni moneta da 10 Lire = 10 monete da 1 Lira; ogni moneta da 1 Lira = 10 monete da 10 Centesimi ed ogni moneta da 10 Centesimi = 10 monete da 1 Centesimo). Il sistema metrico decimale fu approvato dall'Assemblea nazionale francese l'8 maggio 1790 e fece la sua apparizione assoluta in Italia, per volere di Napoleone Bonaparte, nel 1800.
Decussati o incrociati A forma di X (dieci).
Demonetizzazione Operazione di ritiro dalla circolazione di monete di un certo tipo, di una certa data, di una certa autorità.
Dena Moneta toscana in argento, del valore di 10 lire, emessa da Maria Luisa con decreto del 21 luglio 1803.
Denario o denaro Unità monetaria dell'argento presso i romani, portava in epoca repubblicana il valore X (10 assi). La prima emissione viene fatta risalire al 268 a.c., il nome si mantenne fino al medioevo ma la qualità del metallo e il peso diminuì nel tempo. Dagli originari 4,5 grammi di argento di ottimo titolo, si arrivò a poco più di un grammo di metallo a scarso titolo.
Denaro Moneta di origine e nome romana. Nel 269 a.C. Roma per la prima volta mise in circolazione una propria moneta d'argento del valore di 10 Assi o 2 Sesterzi e mezzo. L'originaria moneta repubblicana portava la testa di Roma sul diritto e quella dei Dioscuri sul rovescio; in seguito erano raffiguranti effigie divine o storiche. Gli Italici coniarono Denari sul tipo romano durante la guerra sociale (89 a.C.), recanti sul diritto la testa e il nome dell'Italia e sul rovescio un guerriero presso un toro sdraiato o un toro cozzante. Durante l'Impero la moneta portava nome, testa e titoli dell'imperatore regnante e sul rovescio scene attinenti alle imprese imperiali. La moneta, imitata durante il periodo merovingio, si stabilizzò, come coniatura costante, con la riforma caloringia del 794, con coni e valori variabili, costituendo lo spezzato della Libbra d'argento o della moneta d'argento da 20 Soldi, che furono solo monete nominali ogni Soldo corrispondeva a 12 Denari e ogni Denaro era moneta reale e non nominale. Progressivamente si ebbe una diminuzione di valore per l'alta proporzione di rame nella lega. Denaro di rame si ebbe con Filippo I di Francia e Denaro aureo con i Capetingi. In Inghilterra, nel 740, entrò in circolazione un Denaro detto Obolo, poi diffuso come tributo in molti paesi d'Europa. Nella terminologia popolare il Denaro, coniato con valori diversi durante tutto il Medio Evo e successivamente dalle signorie, principati e monarchie, ebbe designazioni varie a seconda dell'autorità che l'emetteva (papale, imperiale, marchesino), del luogo (bolognino, genovino, veneziano, genovese, ecc.), degli usi (bagattino, denarello, grano, pizolo), della forma (scodellato, planato, largo, ecc.) del tipo (aquilino, fiorino, crociato) e del colore (albo, bianco, bruneto). In vari Stati dell'era contemporanea sono stati coniati Denari, di cui resta ancora traccia, con nome approssimato, nel Dinaro iugoslavo.
Dentellata Moneta con il contorno (cfr.) seghettato. Sono tipici i Denari della repubblica romana che presentano, nel contorno, una serie di piccoli denti uso sega che in latino si dicevano serrati (cfr.) e realizzati, solitamente, per evitare la moneta fosse tosata (cfr.).
Dentellati Furono così chiamati i Denari della Repubblica romana che avevano il contorno formato da una serie di piccoli denti (detti in latino serrati) per proteggerli dalla falsificazione .
Destra Spazio compreso fra il centro della moneta e quella parte della medesima che viene a trovarsi a destra di chi la osserva. Generalmente è così indicata d o ds.
Destra o sinistra s'intende che l'effigie o la figura rappresentata su di una moneta è rivolta a destra o a sinistra di chi osserva la moneta.
Diadema Benda che cinge il capo. Serto d'oro, per lo più cosparso di gemine, che orna sovente il capo delle Auguste, e sostituisce la corona sul capo degli imperatori nei bassi tempi.
Diamante Moneta dei Duchi di Ferrara che prese il nome dall'anello con diamante raffigurato al rovescio. Coniato per la prima volta da Ercole I verso la fine del XV secolo, aveva valore di un grosso.
Diana "Dea della caccia". Divinità personificate di Dei, Semidei ed Eroi si trovano di frequente raffigurate sul lato principale delle monete al tempo della Repubblica Romana. In seguito con la fondazione dell'Impero prenderanno posto sul rovescio della moneta.
Didramma Moneta da due dramme ( o dracma), era di origine greca e in argento del peso di circa 8 grammi, Viene anche chiamato statere.
Difetto di conio Imperfezione di vario tipo causata da un conio danneggiato.
Dioscuri "Figli di Giove e Leda (Castore e Polluce)". Divinità personificate di Dei, Semidei ed Eroi si trovano di frequente raffigurate sul lato principale delle monete al tempo della Repubblica Romana. In seguito con la fondazione dell'Impero prenderanno posto sul rovescio della moneta. Per lo più raffigurati a cavallo.
Diritto Termine usati per indicare la parte convenzionalmente anteriore di una moneta o medaglia, dove generalmente figura l'effigie del sovrano o dello Stato che l'ha emessa. La parola RECTO ha lo stesso significato. Vedi dritto.
Disiottino Soldino di Genova, così detto a Milano perchè equivalente a 18 imperiali.
Divisa Termine usato per indicare monete o biglietti di banche estere.
Divisa Schema o emblema usato nel disegno di una moneta.
Divisionale Si intende quella moneta che costituendo un sottomultiplo di un'unità monetaria, viene di solito coniata con metallo scadente ed il valore è di gran lunga superiore a quello del metallo contenuto.
Divisionali o sussidiarie Sono i sottomultipli dell’unità monetaria.
Divus (divino) Attributo degli imperatori e delle auguste acquisito dopo la loro morte. Fu assunto anche in vita.
Doblone Nome popolare di monete d'oro spagnole dal valore di un doppio scudo d'oro.
Dollaro spagnolo Espressione usata in ambito anglosassone per indicare il pezzo da 8, la moneta d'argento da 8 reales coniata dalla Spagna e dalle sue colonie dal 1497 al 1864.
Dominus adiutor et ego despiciam inimicos meos Parole incise in alcune monete d'argento fatte coniare da Ferdinando I d'Aragona e smentite dai fatti. I nemici sarebbero i baroni del regno a lui ribellatisi e fatti trucidare in un famoso banchetto nuziale al quale erano stati appositamente invitati.
Doppia Nel secolo XVI fu il nome del doppio Scudo d'oro, perdendo successivamente tale valore, tanto che lo Scudo stesso fu chiamato mezza Doppia e il mezzo Scudo quarto di Doppia.
Double eagle Moneta d'oro degli Stati Uniti da 20 dollari.
Dramma o dracma Moneta antica in uso presso i Greci, fu molto coniata in argento (corrispondente al denaro romano) e poco in oro.
Dritto Il lato della moneta che presenta la figurazione o la leggenda più importante (esempio la raffigurazione, l’iscrizione od i simboli relativi alla autorità emittente). Poiché non sempre tipo e leggenda sono riuniti sulla stessa faccia alcuni numismatici chiamano dritto il lato battuto mediante il conio inferiore o conio d’incudine (cfr.). Generalmente è così indicato D/ o Dir. Faccia della moneta con la figura più importante. Opposto al rovescio. Non sempre è chiaro quale sia il dritto. Nelle monete antiche in genere si considera dritto il lato impresso dal conio di incudine e quindi convesso. E' il lato principale, quello che generalmente porta la testa di una Divinità o del Principe, o qualunque altro segno dell'autorità, da cui la moneta emana, Lato della moneta con la figurazione o la leggenda piu' importante.
Ducale Esemplare in argento scifato (di forma scodellata) fatto coniare a Brindisi da Ruggero II agli inizi del XII secolo.
Ducato
Moneta originariamente in argento, coniata in Venezia nei primi anni del secolo XIII sotto il doge Giovanni Dandolo nel 1284, dal nome popolare di Zecchino. Era pari a due Lire e otto Soldi d'argento e infine fece premio fino a 124 Soldi,per diventare, poi, moneta contabile si ebbe, successivamente, il Denaro di banco con valore maggiorato (per l'oro,del 20%). Il credito di questa moneta indusse a dare lo stesso nome a emissioni bimetalliche di vari Stati, sicché si ebbero Ducati papali, imperiali, milanesi,del regno di Napoli e Sicilia, di Rodi,di Savoia, ecc. L'uso del Ducato si andò spegnendo nei primi luoghi di origine,ma restò, come moneta argentea (Pezza) nel regno di Napoli e Sicilia prima, poi delle Due Sicilie,e nel regno di Sardegna, con il valore, nel primo, di dieci Carlini.Nel conio, nominale e di conto, salvo il suo valore di Denaro mozzo del 1472 ed effettivo sotto il doge Marino Grimaldi.dal punto di vista il Ducato portava sul diritto l'effigie del doge con la dicitura dell'anno di emissione e il nome, sul verso lo stemma dello Stato. Di notevole valore sono i primi Ducati veneziani, con il leone di San Marco sul verso, e i Ducati napoletani e delle Due Sicilie con configurazioni varie sul verso, mentre sul diritto hanno l'effigie del sovrano. Ancora oggi viene detto Ducato una moneta di pregio, specie nell'Italia meridionale, ove ancora si conservano, da parte degli anziani, monete fuori corso e si usa chiamare Ducati i pezzi d'argento da Lire 5 coniati sotto Vittorio Emanuele II.
Ducato
Nome dato per la prima volta alla moneta d'argento coniata a Venezia dal Doge Enrico Dandolo nel 1202. Sucessivamente (1284) Giovanni Dandolo produsse il primo ducato d'oro. per questa moneta, del peso di 3,5 grammi, vennero usati tondelli di oro puro e per tale motivo veniva da tutti accettata con grande facilità. Allo stesso tempo, sempre grazie alla benevola accoglienza, alcune zecche italiane imitarono il tipo . Altre zecche e Stati coniarono il ducato d'oro che anche attraverso i secoli mantenne nome e peso e buon titolo.
Ducatone Nome di varie monete d'argento, diffuse nel secolo XVI. A Milano il Ducatone fu coniato per la prima volta nel 1551 col valore di 100 Soldi. Con tale nome si indicano anche il Filippo, la Piastra, lo Scudo, il Ducato d'argento veneziano del 1563.
Ducatone Grande moneta in argento che vide la luce in molte zecche sia italiane che estere. Il primo fu coniato a Milano agli inizi del '500 da Carlo V.
Dupondio Moneta in bronzo del periodo repubblicano dal valore di due assi. Fu usata anche in età imperiale con caratteristiche simili all'asse ma con la testa dell'imperatore cinta da corona a raggi anzichè nuda o laureata.
Durana Antica moneta calabra da due centesimi.