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Amedeo VIII di Savoia, detto il Pacifico (Chambéry, 4 settembre 1383Ripaille, 6 gennaio 1451), fu Conte (fino al 1416) e poi Duca di Savoia, Principe di Piemonte e di Acaia (dal 1418) e Conte d'Aosta, Ginevra, Moriana e Nizza fino al 1440. Dal 1439 al 1449 fu antipapa, con il nome di Felice V; ma già nel 1434 si ritirò a vita monastica presso la sua residenza di Ripaille, fondando l'Ordine Militare di San Maurizio, che si trasformò poi in Ordine Mauriziano. Era figlio di Amedeo VII di Savoia (detto "il Conte Rosso") e di Bona di Berry.


Gli anni giovanili

Amedeo perse il padre nel 1391 nel corso di una caccia al cinghiale, anche se vi furono dubbi circa un possibile avvelenamento, tant'è che il Conte Rosso morì maledicendo fantomatici assassini che era convinto di vedere. L'infanzia tormentata di Amedeo VIII venne caratterizzata anche da una grave forma di strabismo e di balbuzie, rivelando presto un carattere introverso e schivo. Affezionatosi alla nonna Bona di Borbone, essa venne presto allontanata per gli intrighi di palazzo ed egli si ritrovò circondato dai nobili della corte piemontese che costrinsero pure la madre Bona di Berry a risposarsi in Borgogna senza più rivedere il figlio; quindi presero il sopravvento gli aderenti al partito borgognone di Filippo II l'Ardito, il quale impose il matrimonio dell'adolescente con la figlia Maria. Dichiarato maggiorenne e quindi adatto a governare, in occasione del matrimonio, Amedeo VIII iniziò ad occuparsi delle faccende dello stato soltanto dopo il 1400.

Politica di Amedeo VIII

In politica Amedeo dimostrò presto una grande prudenza e flemma che gli valsero il soprannome di Pacifico. Dopo aver sostenuto i cugini d'Acaja-Piemonte contro i marchesi del Monferrato, egli ottenne la titolarità della città di Domodossola, ove gli abitanti scontenti del regime visconteo si erano ribellati apertamente. Riuscì poi ad ottenere dall'imperatore Sigismondo la trasformazione della contea in ducato nel 1416, evento salutato nel paese con grandi feste. Nel 1430 promulgò gli Statuta Sabaudiæ, un corpus che raccoglieva le leggi degli stati da lui retti. Negli Statuta si trovano anche le prime disposizioni contro i giudei nei territori della Savoia.

Eppure, Amedeo era stanco della politica e delle difficoltà che essa comportava: dopo aver portato il ducato ad una grande floridità, decise di abbandonare tutto e si ritirò nel castello di Ripaglia che divenne una sorta di eremo e che ospitò anche un priorato da lui stesso finanziato. Sotto il suo regno fu fondata l'Università di Torino, auspice il principe Ludovico di Savoia-Acaia (1408).

Amedeo VIII papa

La carriera di Amedeo VIII sembrava essere destinata a terminare con la sua rinuncia al potere a favore del figlio Ludovico, eppure il suo nome tornò alla ribalta quando i padri conciliari si riunirono a Basilea. Le controversie col papa Eugenio IV erano decisamente accese e lo tacciavano di simonia ed eresia; il concilio venne quindi diviso: a Ferrara si riunì il pontefice mentre a Basilea rimasero molti vescovi e cardinali che dichiararono il papa decaduto il 24 maggio 1438, procedendo all'elezione di un nuovo pontefice. La tiara fu offerta proprio ad Amedeo VIII che in quei tempi risiedeva ancora nel castello di Ripaglia, sul Lago Lemano. Il duca non voleva diventare papa, non si considerava un religioso e non s'intendeva di teologia. Tuttavia le proposte dei conciliari furono tanto adulatorie e petulanti che Amedeo si vide costretto ad accettare il prestigioso incarico sceglindo il nome di Felice V.

Il popolo, che lo considerava da sempre un saggio, iniziò a deriderlo, burlandosi dei suoi abiti pontificali[senza fonte]. In realtà egli non si recò mai a Roma al soglio pontificio: restò tra la Svizzera e la Savoia concedendo raramente udienze e conducendo una vita ritirata. Quando morì Eugenio IV e gli successe Nicolò V, egli cedette alle richieste del nuovo pontefice romano di abbandonare la tiara e lo scisma terminò nel 1449 quando si dimise spontaneamente «per favorire l'unità dei cristiani», ottenendo in cambio il titolo cardinalizio. Senza contare la successiva e dubbia esistenza dell'antipapa Benedetto XVI, Felice V può essere considerato l'ultimo antipapa nella storia della Chiesa Cattolica Romana.

La fine di Amedeo VIII

In seguito all'abdicazione da antipapa, nell'autunno del 1434 Amedeo VIII si ritirò nel castello di Ripaille, accompagnato dalla corte e dai più fidati cavalieri scelti fra coloro che, secondo la regola dell'Ordine Mauriziano, si distinsero per meriti onorevoli; tra di loro figurarono Henri de Columbier, Claude de Saix, François de Bussy e Louis de Chevelu.

Continuò ancora, come già faceva in precedenza, a consigliare il figlio Ludovico in politica e morì a in odore di santità il 6 gennaio 1451. Fu sepolto nello stesso territorio dell'abbazia e secoli dopo le sue ceneri furono trasferite a Torino insieme a quelle di Amedeo VII, nella Cappella della Sindone.

Matrimonio e discendenza

Il 30 ottobre 1401 Amedeo VIII sposò Maria di Borgogna (1380 – 1428), figlia di Filippo l'Ardito, duca di Borgogna e di Margherita III di Fiandra. Dal matrimonio nacquero:

nel 1432 a Luigi III (14031434), duca d'Angiò e conte di Provenza

nel 1444 a Ludovico IV del Palatinato (14241449), elettore palatino

nel 1453 a Ulrico V (14131480), Conte di Württemberg

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