Doppio Testone/Medaglia del Ducato di Milano battuto/a da Francesco II Sforza (1521-1535).
L’Albero d’Alloro è il nome numismatico di una specifica e rarissima emissione monetaria, un Doppio Testone, coniato durante il Ducato di Milano sotto il governo di Francesco II Sforza. Questo esemplare, che trae il suo nome dal motivo iconografico predominante, riveste un’importanza significativa per la storia monetaria milanese e italiana del primo XVI secolo.
Il Testone era una moneta d’argento di grosso modulo e valore elevato, introdotta per la prima volta proprio a Milano dal duca Galeazzo Maria Sforza nel 1474. Il “Doppio Testone” era, come suggerisce il nome, un multiplo di questa moneta, dal valore doppio, e la sua coniazione testimoniava la prosperità economica e la capacità finanziaria dello Stato che lo emetteva.
L’elemento che dà il nome a questa moneta è l’albero di alloro, una pianta carica di simbolismo nell’antichità classica. L’alloro era sacro ad Apollo e simboleggiava la vittoria, la gloria, l’onore e l’immortalità. La sua raffigurazione sul Doppio Testone di Francesco II Sforza non era casuale. Francesco II (Duca dal 1521 al 1535) ereditò un ducato conteso e dilaniato dalle Guerre d’Italia, stretto tra le ambizioni francesi e imperiali. L’uso dell’albero d’alloro sulla sua moneta poteva quindi essere un messaggio di speranza di pace, vittoria e restaurazione della gloria per il Ducato di Milano, che sotto il suo regno visse un breve ma significativo periodo di autonomia e rinascita culturale ed economica.
La moneta, oltre all’albero d’alloro sul rovescio, presentava generalmente sul dritto il busto del duca Francesco II Sforza, spesso con un’armatura o abiti principeschi, circondato dalla sua leggenda. La raffinatezza artistica e la qualità della coniazione di monete come l’Albero d’Alloro sono indicative dell’eccellenza raggiunta dalle zecche italiane rinascimentali. Questi pezzi non erano solo strumenti di scambio, ma veri e propri manifesti del potere e delle aspirazioni dei sovrani, offrendo ai numismatici moderni preziose intuizioni sulle dinamiche politiche, culturali e artistiche dell’epoca. La rarità dell’Albero d’Alloro lo rende particolarmente ambito dai collezionisti.
Visto da vicino

(Argelati vol. I, n° 39, tav. XX)
Dritto
Legenda: ✠ FRANCISCVS II DVX MEDIOLANI ET C
Nel campo il busto paludato a destra e a testa nuda di Francesco II Sforza.
Rovescio
Legenda: (Testina s. Ambrogio) NEC SORTE NEC FATO ∶
Nel campo un albero d’alloro che non si piega al soffiare del vento (in alto ad ore due)
Bibliografia
- Argelati vol. I n° 39, p. 31, tav. XX
- Gnecchi n° 8, p. 110, tav. XXIII
- CNI V n°12, p. 226, tav. XIII n° 6

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