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+ • V • MICHL’ DVX •
Croce patente accantonata da quattro cunei entro due circoli di perline, altri due circoli di perline circondano la legenda.
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+ • S • MARCVS • VNE
Busto frontale di San Marco, con aureola di nove globetti, due cerchi concentrici di perline circondano la figura, altri due circondano la legenda.
Materiale: Mistura
Diametro: 16 mm – 18 mm
Peso: 0,414 g
La moneta più antica coniata nella Zecca di Venezia – Il mezzo denaro di Vitale Michiel II, doge nel 1156 – veniva comunemente detto <<marcuccio>>, dal busto di San Marco inciso al rovescio. Il marcuccio ebbe breve vita; sparì verso il 1177 quando il doge Sebastiano Ziani coniò il piccolo, una monetina da mezzo soldo.
Moneta scodellata, la prima conosciuta a nome di un doge di Venezia. Se ne conoscono solo pochi esemplari. Non menzionando l’imperatore regnante Federico I detto il Barbarossa.
Riferimenti: Paolucci 1, Gamberini 9, Papadopoli 1.
Il Papadopoli assegnò il valore nominale di questa moneta a mezzo denaro (o bianco) in base alla denominazione di “denaro blanco” differenziato dal “denaro parvus”: Ottorino Murari, in un articolo sulla Rivista Italiana di Numismatica del 1967, contestò questa attribuzione sostenendo invece che si trattasse di un’evoluzione ed estremo svilimento del precedente denaro a nome di Enrico III e IV di Franconia, di cui riprese in sostanza il tipo. I documenti d’epoca non riportano infatti menzione dell’esistenza di un mezzo denaro. Andrea Saccocci riprende e conferma la tesi del Murari, dimostrando che il denaro veneziano era molto svalutato rispetto al prevalente denaro veronese, con un rapporto di cambio di 2:1 (due denari veneziani per un denaro veronese).
Loris Alessandro Gentili – Monza , 15 aprile 2014
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