L’aggio, in numismatica ed economia monetaria, è la differenza positiva tra il valore nominale (o venale) di una moneta e il suo valore intrinseco, ovvero il valore del metallo prezioso che essa contiene. In altre parole, si verifica un aggio quando una moneta viene scambiata sul mercato a un prezzo superiore al valore del suo metallo fuso. Il termine deriva dall’italiano antico aggio, che significava “aggiunta”.
Storicamente, l’aggio era un fenomeno comune, specialmente quando esistevano sistemi bimetallici o trimetallici, in cui circolavano monete d’oro, d’argento e talvolta di rame o bronzo. Il valore nominale di queste monete era fissato dall’autorità emittente, ma il loro valore reale sul mercato poteva fluttuare in base alla domanda e all’offerta dei metalli. Ad esempio, se il prezzo di mercato dell’argento aumentava, una moneta d’argento con un valore nominale fisso poteva valere di più come metallo che come valuta. In tal caso si avrebbe una svalutazione della moneta, e si preferirebbe fonderla. L’aggio, invece, si manifesta quando per qualche ragione la moneta in quanto tale (per la fiducia nell’autorità emittente, per la sua rarità o per la comodità dello scambio) è valutata più del suo peso in metallo.
L’aggio può manifestarsi per diverse ragioni. Una delle più comuni è legata alla fiducia nel sistema monetario e nella stabilità del governo che emette la moneta. Se una moneta è ampiamente accettata e considerata un mezzo di scambio sicuro, il suo valore nominale può mantenersi o superare quello del suo contenuto metallico. Altri fattori possono includere la rarità di una particolare emissione, che la rende desiderabile per collezionisti, o la comodità del taglio monetario per le transazioni quotidiane, che spinge il suo valore oltre il semplice costo del metallo.
Il concetto opposto all’aggio è il disaggio, che si verifica quando il valore nominale di una moneta è inferiore al suo valore intrinseco di metallo. In questi casi, gli operatori economici potrebbero essere incentivati a fondere le monete per ricavare il metallo e venderlo al suo valore di mercato, un fenomeno noto come “legge di Gresham”, secondo cui la moneta cattiva scaccia quella buona. Comprendere l’aggio è essenziale per analizzare le dinamiche dei mercati monetari storici e per valutare l’efficacia delle politiche monetarie delle epoche passate.

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