Aratrice
Il termine Aratrice è un appellativo con cui i numismatici identificano una serie specifica di monete d’oro italiane coniate sotto il regno di Vittorio Emanuele III.
Questa serie comprende tagli da 100, 50, 20 e 10 Lire, emessi principalmente negli anni 1910 e 1912. Il nome deriva dalla suggestiva e simbolica raffigurazione dell’Italia in sembianze di aratrice presente sul rovescio di questi esemplari.
Questa iconografia è particolarmente significativa. L’immagine dell’Italia come una donna che ara la terra simboleggia la laboriosità, la fertilità del suolo italiano e la vocazione agricola del paese. L’aratro, strumento fondamentale per la coltivazione, rappresenta il progresso, la fatica produttiva e la prosperità derivante dal lavoro della terra. Questa scelta artistica, fortemente radicata nell’identità nazionale dell’epoca, mirava a celebrare i valori rurali e la forza della nazione attraverso la sua gente e il suo territorio.
Le monete della serie “Aratrice” sono considerate esemplari di grande bellezza e pregio artistico. Sono altamente ricercate dai collezionisti per la loro scarsa tiratura, che le rende relativamente rare sul mercato numismatico. Questa rarità è accentuata dal fatto che, sebbene ne siano stati coniati altri esemplari nel 1926 e 1927, questi ultimi erano destinati esclusivamente ai collezionisti e non alla circolazione monetaria. Questa distinzione tra le emissioni per la circolazione e quelle per i collezionisti evidenzia l’apprezzamento per la qualità artistica di queste monete fin dall’epoca della loro produzione.
Le “Aratrici” non sono solo oggetti di valore intrinseco per l’oro di cui sono composte, ma anche importanti testimonianze della numismatica italiana del primo Novecento. Rappresentano un periodo storico di trasformazioni e offrono uno spaccato delle scelte iconografiche e dei messaggi che il Regno d’Italia intendeva veicolare attraverso la propria valuta aurea.

Modoetia Numismaticae © 2014-2025