2 Luglio 2025
Acerra incense box
Acerra incense box

L’Acerra (dal latino acerra, a sua volta dal greco libanotrís) è un termine che nella numismatica e nel contesto rituale romano designa principalmente una cassetta o scatola per l’incenso, utilizzata in occasione di sacrifici e cerimonie religiose. La sua presenza iconografica sulle monete romane è significativa, poiché testimonia l’importanza dei riti e della religiosità nella vita pubblica e imperiale.

Nella tradizione sacrificale dell’antica Roma, l’acerra era un elemento imprescindibile. L’incenso, conservato al suo interno, veniva prelevato e gettato sull’altare acceso, producendo il fumo aromatico che si elevava verso le divinità. Da questa pratica deriva l’espressione latina “acerra libare”, che significa letteralmente “libare (offrire) con l’acerra”, ovvero bruciare incenso. Questo gesto era un atto di pietas, fondamentale per ottenere il favore divino e garantire la prosperità dello Stato e del suo popolo.

Sulle monete, l’acerra appare spesso come un attributo iconografico in raffigurazioni che celebrano la religiosità dell’imperatore o la sua devozione agli dèi. Può essere raffigurata accanto a un altare, a una fiamma sacrificale, o in contesti che richiamano specifici rituali. La sua presenza su emissioni monetarie serviva a veicolare un messaggio di pietas Augusta (la devozione dell’imperatore), sottolineando il suo ruolo di Pontifex Maximus (pontefice massimo) e garante della corretta osservanza dei riti. Questo contribuiva a legittimare il potere imperiale, associandolo al favore divino e alla stabilità.

Oltre alla sua funzione primaria di contenitore per l’incenso sacrificale, il grammatico romano Sesto Pompeo Festo menziona un’altra acerra: un piccolo altare funerario su cui venivano bruciati profumi in onore del defunto prima della cremazione. Questa seconda acerra era specificamente legata ai riti funebri, e il suo utilizzo era regolamentato dalla Legge delle Dodici Tavole, che ne limitava l’impiego per evitare sprechi e ostentazioni eccessive durante i funerali. Sebbene meno comune sulle monete rispetto alla cassetta per l’incenso, questa distinzione evidenzia la poliedricità del termine e la sua radicata presenza nella cultura e nei costumi romani, riflettendosi indirettamente nella simbologia monetale che abbracciava tutti gli aspetti della vita civica e religiosa.

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