La Maglia di Bianchetto era una piccola moneta in mistura (una lega di argento a basso titolo e rame) coniata nel XV secolo. Il suo nome deriva probabilmente dal colore “biancastro” che assumeva grazie alla presenza di una piccola percentuale d’argento, distinguendosi dalle monete di puro rame.
Questa denominazione è associata in particolare a:
- Casale Monferrato (Giovanni III): La Maglia di Bianchetto fu coniata da Giovanni III Paleologo (1464-1494), marchese di Monferrato, nella zecca di Casale (oggi Casale Monferrato), nella seconda metà del XV secolo. Questa emissione rifletteva le esigenze di una monetazione spicciola per le transazioni quotidiane in un’epoca di crescente attività economica, ma anche la difficoltà di mantenere monete di alto valore in circolazione.
- Savoia (Mezzo Grosso o Obolo Bianco): Nel Ducato di Savoia, il nome “Maglia di Bianchetto” era utilizzato per indicare il mezzo grosso o l’obolo bianco. Questo suggerisce che il termine poteva essere impiegato per monete di piccolo taglio, spesso in mistura, che avevano un aspetto chiaro e un valore pari alla metà di un grosso (una moneta d’argento più grande). L’obolo bianco era, in sostanza, una moneta che, pur non essendo di argento puro, si distingueva per il suo colore più chiaro rispetto al rame.
La Maglia di Bianchetto è un esempio di come le monete di piccolo valore, spesso in leghe povere, fossero essenziali per il commercio spicciolo e per la vita economica quotidiana nel tardo Medioevo. La sua esistenza e le sue varianti regionali testimoniano la complessità dei sistemi monetari dell’epoca, caratterizzati da una moltitudine di zecche e denominazioni locali.

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