Il Marcello è il nome di una moneta veneziana di argento, dal valore pari a mezza Lira. Fu fatta coniare per la prima volta dal doge Niccolò Marcello (1473-1474), da cui prese il nome. Questa emissione si colloca in un periodo di grande fermento economico e monetario per la Repubblica di Venezia, una delle maggiori potenze commerciali del Mediterraneo.
Le caratteristiche principali del Marcello veneziano erano:
- Valore: Mezza Lira. Questo lo rendeva una moneta di valore intermedio, adatta a transazioni commerciali che richiedevano tagli maggiori rispetto alle monete più piccole come i soldi o i denari, ma inferiori alle lire intere o alle monete d’oro.
- Materiale: Argento. L’argento era il metallo comune per le monete di taglio medio e alto in molte economie medievali e rinascimentali, affiancando l’oro per le grandi transazioni e il bronzo/rame per quelle spicciole.
- Periodo: Fine XV secolo. L’introduzione del Marcello si inseriva nel più ampio contesto di una riforma monetaria veneziana volta a razionalizzare il sistema e a facilitare gli scambi.
- Iconografia: Tipicamente, le monete veneziane di questo periodo presentavano sul dritto il Doge inginocchiato davanti a San Marco, patrono della città, e sul rovescio una figura del Cristo o un leone marciano. Il Marcello seguiva in linea di massima queste convenzioni iconografiche, pur con le specificità del suo taglio.
La popolarità e il successo del Marcello veneziano furono tali che il suo nome si estese ad altre monete coniate da altre zecche in Italia, che avevano un valore equivalente a quello del Marcello originale. Questo fenomeno, comune nella storia monetaria, indicava che una moneta si era affermata come uno standard riconosciuto, e altre autorità monetarie ne adottavano il nome per analogia di valore, anche se l’iconografia poteva essere diversa. È un esempio di come la terminologia monetaria potesse trascendere i confini politici e geografici.
Per i numismatici, il Marcello è un importante punto di riferimento per lo studio della monetazione veneziana del XV secolo e delle sue influenze sulle zecche regionali.

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