12 Luglio 2025
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La contromarca è una lettera o un simbolo punzonato sulla superficie di una moneta già esistente e circolante. Non è parte del conio originale della moneta, ma è un’aggiunta successiva, spesso realizzata per specifici scopi economici o politici.

Le contromarche sono generalmente apposte per:

  • Cambiare il valore: Un’autorità potrebbe apporre una contromarca su monete straniere o più antiche per rivalidarle a un nuovo valore all’interno del proprio sistema monetario, o per adeguare il loro potere d’acquisto a seguito di svalutazioni o rivalutazioni. Questo era un modo pratico per introdurre rapidamente nuova valuta senza dover coniare monete completamente nuove.
  • Cambiare l’autorità o legittimarne l’uso: Una nuova autorità (come un nuovo sovrano, un’occupazione militare o una città che ottiene il diritto di zecca) potrebbe apporre la propria contromarca su monete preesistenti per affermare il proprio controllo monetario e legittimarne la circolazione sotto il proprio dominio. In altri casi, la contromarca poteva indicare l’approvazione di una determinata area per la circolazione di una moneta specifica.
  • Identificazione: A volte, le contromarche potevano servire a identificare una zecca, un periodo specifico di emissione, o persino l’accettazione di una moneta in un mercato o fiera particolare.
  • Controllo della qualità: In rari casi, potevano essere usate per attestare la bontà del metallo o il peso della moneta.

Le contromarche sono elementi di grande interesse per i numismatici, in quanto raccontano una storia aggiuntiva sulla moneta. Forniscono indizi preziosi sui cambiamenti politici, economici e amministrativi avvenuti durante la sua circolazione, rivelando spesso turbolenze, necessità contingenti o transizioni di potere che non sarebbero altrimenti evidenti.

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