L’unità monetaria è la moneta di base di un sistema monetario nazionale, dalla quale derivano i suoi multipli e sottomultipli. Essa funge da riferimento per tutti i valori monetari di un paese, garantendo stabilità e coerenza nel sistema economico. Il concetto di unità monetaria, sebbene semplice, è fondamentale per comprendere l’evoluzione della moneta nel corso della storia, come dimostra il caso dell’antica Roma.
Unità Monetaria nell’Antica Roma
Nell’antica Roma, l’unità monetaria subì diverse evoluzioni, riflettendo i cambiamenti economici e politici dell’Impero.
- L’Asse: L’Asse fu la prima unità monetaria romana. Coniata in bronzo, rappresentò la base del sistema monetario fino all’introduzione dell’argento. Era una moneta di grande importanza per le transazioni quotidiane e di basso valore.
- Il Sesterzio: Con l’introduzione dell’argento, il Sesterzio divenne la nuova unità monetaria. Inizialmente una piccola moneta d’argento, in seguito fu coniato in bronzo e ottone, e divenne la moneta di riferimento per le transazioni di medio valore. Il suo nome (semis-tertius) significa “due e mezzo”, e indicava il suo valore in Assi (2 Assi e mezzo).
- Il Denaro: Il Denaro (denarius), coniato in argento, divenne l’unità monetaria principale nel corso della Repubblica e del primo Impero. Era una moneta di alto valore, utilizzata per le transazioni più importanti, e il suo nome, che significa “dieci”, indicava il suo valore in Assi.
La storia dell’unità monetaria romana è un esempio di come le esigenze economiche, i cambiamenti politici e l’introduzione di nuovi metalli abbiano influenzato la scelta della moneta di riferimento di un paese.

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