Nella tradizione greca, l’obolo non era solo una moneta di scarso valore, ma assunse anche un profondo valore simbolico e rituale, legato al mondo dei morti.
Il ruolo più celebre dell’obolo in questo contesto è quello di “obolo di Caronte”. Secondo la mitologia greca, Caronte era il traghettatore che trasportava le anime dei defunti attraverso i fiumi infernali, in particolare l’Acheronte, per raggiungere l’Ade. Per compiere questo viaggio, ogni anima doveva pagare una tariffa, che consisteva proprio in un obolo. Senza questo pagamento, l’anima era condannata a vagare per sempre sulle sponde del fiume, incapace di trovare riposo.
Per assicurare che il defunto avesse i mezzi per pagare Caronte, era usanza porre una moneta, un obolo, sotto la lingua del morto prima della sepoltura. Questa pratica, attestata da numerose testimonianze archeologiche e letterarie, era un rito funebre essenziale per garantire al defunto un passaggio sereno nell’aldilà.
Questo aspetto rituale dell’obolo dimostra come le monete non fossero solo strumenti economici, ma potessero assumere anche una valenza sacra e magica, profondamente intrecciata con le credenze e i riti di una civiltà.

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