Victoria , nella mitologia romana, è la dea che personifica la vittoria in battaglia. Corrispondente alla greca Nike, è una figura potente e onnipresente nella cultura romana, spesso raffigurata come una giovane donna alata.
Origine e Simbolismo
Il culto di Victoria ha radici profonde a Roma. Sebbene inizialmente il concetto di vittoria fosse un epiteto di Giove (Iuppiter Victor), con l’influenza della cultura greca la sua personificazione divenne una divinità a sé stante. La sua immagine alata non è solo un simbolo di vittoria militare, ma anche di trionfo sulla morte e di successo in generale.
Il suo culto era così importante che le furono dedicati templi e altari in tutta Roma e nell’Impero. Ad esempio, un tempio fu costruito sulla Velia in onore della dea romana della vittoria, Vica Pota. L’importanza di Victoria era tale che anche i condottieri, dopo le loro vittorie, le dedicavano giochi speciali, come fece Silla dopo la battaglia di Porta Collina (Victoria Sullana) e Giulio Cesare (Victoria Caesaris).
Victoria nella Numismatica
Victoria è una delle figure allegoriche più comuni sulle monete romane. La sua presenza, sia al dritto che al rovescio, era un messaggio chiaro e potente. Sulle monete della Repubblica, la sua immagine era un modo per celebrare le vittorie militari e l’espansione del potere di Roma. Con l’avvento dell’Impero, la sua raffigurazione divenne un attributo dell’imperatore, simboleggiando la sua invincibilità e il suo potere divino. La dea è spesso raffigurata con una corona d’alloro, un ramo di palma o un trofeo, simboli del trionfo.
Altre Personificazioni
Oltre a Victoria, la monetazione romana era ricca di altre personificazioni allegoriche, come Tranqvillitas (serenità), Uberitas (fertilità) e Felicitas (felicità). Sebbene non facessero parte del pantheon olimpico, queste divinità minori avevano un ruolo cruciale nella vita pubblica e privata dei Romani, e la loro raffigurazione sulle monete è un testimone del loro sistema di valori e delle loro credenze.
“Vittoria, quasi sempre alata”. Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell’Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell’Impero.

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