La Crazia è stata una moneta in mistura (una lega di argento e rame) di notevole importanza nella storia monetaria toscana e italiana, coniata per la prima volta a partire da Cosimo I de’ Medici, il primo Granduca di Toscana (regnante dal 1537 al 1574). Il suo valore era di cinque quattrini.
Questa moneta si diffuse ampiamente grazie alla sua praticità, tanto che ebbe vari pesi e valori nel corso del tempo, inclusi pezzi di mezza Crazia e di due Crazie (quest’ultima dal valore di 10 quattrini).
La sua comodità e diffusione portarono alla sua imitazione da parte di altri stati italiani:
- Fu coniata dai Duchi di Urbino nella loro zecca di Pesaro.
- Fu prodotta anche dai Cibo-Malaspina a Massa di Lunigiana.
La Crazia da due, dal valore di 10 quattrini, continuò a essere emessa nel Granducato di Toscana per secoli, a testimonianza della sua utilità nel sistema monetario. Fu coniata sotto:
- Pietro Leopoldo di Lorena (Granduca di Toscana dal 1765 al 1790).
- Ferdinando III di Toscana nel 1801.
- Ludovico di Borbone nel 1802.
Dopo il 1802, la Crazia da due fu sostituita da una nuova moneta denominata semplicemente “10 quattrini”, segnando la fine di una lunga e significativa tradizione monetaria.

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