Il conio è l’utensile fondamentale utilizzato per stampare o incidere metalli, in particolare nella produzione di monete e medaglie. Consiste in un blocchetto di acciaio duro sulla cui superficie sono incise, in cavo (cioè in negativo o a incavo), le lettere e le figure che si desidera imprimere in rilievo sul metallo.
Principali caratteristiche e utilizzi:
- Materiale: È realizzato in acciaio di elevata durezza per resistere all’enorme pressione esercitata durante il processo di coniazione e per garantire una lunga durata di vita, permettendo la produzione di migliaia di pezzi.
- Impronta: L’immagine sul conio è l’opposto speculare e in negativo di ciò che apparirà sulla moneta. Questo significa che le parti incavate del conio creeranno le parti in rilievo sulla moneta, e viceversa.
- Utilizzo nelle zecche: Il conio è l’attrezzo primario impiegato nelle zecche. Tradizionalmente, si usavano due conii:
- Il conio inferiore (o di incudine), fisso, su cui poggiava il tondello e che imprimeva un lato della moneta (solitamente il rovescio).
- Il conio superiore (o di martello), mobile, che veniva percosso (nella coniazione a martello) o pressato (nelle coniazioni meccaniche) sul tondello per imprimere l’altro lato (solitamente il dritto).
- Durata e Usura: I conii sono soggetti a usura nel tempo a causa delle continue battiture. Un conio usurato o danneggiato può produrre monete con dettagli sfocati o difetti, ed è per questo che vengono periodicamente sostituiti.
Lo studio dei conii e delle loro impronte è essenziale per i numismatici. Permette non solo di comprendere le tecniche di produzione, ma anche di identificare le varianti di conio (differenze minute che possono distinguere esemplari della stessa emissione) e di attribuire le monete a specifiche officine o artisti.

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