8 Luglio 2025
aes grave
aes grave

L’Aes Grave (dal latino “bronzo pesante”) è il termine numismatico che identifica le prime monete fuse in bronzo emesse dalla Repubblica Romana, rappresentando una fase cruciale nell’evoluzione del sistema monetario romano. A differenza delle successive monete coniate, l’Aes Grave era prodotto mediante fusione in stampi, un processo che permetteva di realizzare pezzi di dimensioni e peso considerevoli.

Con il termine bronzo pesante le fonti romane indicano le monete in bronzo dei primi tempi della Repubblica (IV-III sec. a.C.) emesse dalle popolazioni italiche. Le monete erano fuse e il loro peso corrispondeva a una libbra. Lo standard ponderale della libbra variò dai 272, 327 ai 341 grammi.

Queste emissioni risalgono indicativamente al III secolo a.C., in un periodo in cui Roma stava consolidando il suo potere e la sua espansione nella penisola italica. Prima dell’Aes Grave, la circolazione monetaria era basata su pezzi di bronzo grezzo (aes rude) o marcato (aes signatum), il cui valore era determinato dal peso. L’introduzione dell’Aes Grave segnò il passaggio a un sistema monetario più strutturato e standardizzato, con pezzi di forma regolare e valore intrinseco garantito dal peso predefinito.

L’unità di peso fondamentale per l’Aes Grave era la libbra romana (circa 327 grammi), sebbene il peso effettivo potesse variare leggermente nel tempo e tra le diverse officine. L’Aes Grave comprendeva una serie di tagli, o frazioni della libbra, ciascuno con un nome e un simbolo distintivo: l’asse (l’unità, inizialmente da una libbra), il semisse (mezzo asse), il triente (un terzo), il quadrante (un quarto), il sestante (un sesto) e l’oncia (un dodicesimo). Ogni denominazione era riconoscibile non solo per le dimensioni e il peso, ma anche per specifiche raffigurazioni sui due lati: ad esempio, l’asse mostrava tipicamente la testa bifronte di Giano sul dritto e la prua di nave sul rovescio.

La loro grande massa e il valore intrinseco, legato al peso del bronzo, rendevano l’Aes Grave adatto per transazioni di un certo rilievo, ma ingombrante per l’uso quotidiano. La progressiva riduzione del peso dell’asse e l’introduzione di monete d’argento e poi d’oro riflettono l’evoluzione economica e le esigenze di una società in crescita, che richiedeva valute più pratiche e diversificate. Nonostante la loro breve vita in confronto ad altre monete romane, l’Aes Grave rimane una testimonianza tangibile delle origini del sistema monetario romano e della sua prima affermazione come potenza economica e politica.

I valori erano i seguenti:

QuantitàValorePeso
Asse12 once273 g
Semisse1/2 asse136,5 g
Triente1/3 asse91 g
Quadrante1/4 asse68,25 g
Sestante1/6 asse45,5 g
Oncia1/12 asse22,75 g

così rappresentati al dritto:

Immaginevaloresegno
GianoAsseI
SaturnoSemisseS
MinervaTriente••••
ErcoleQuadrante•••
MercurioSestante••
BellonaOncia

Vista da vicino

Italia Centrale – Aes Grave – zecca incerta (III sec a.C.)
Æ – 74 mm – 84,15 g
(Ira & Larry Goldberg Coins & Collectibles – Auction 140 – 3 June 2024 – lot. 1529)

Dritto

Testa di Ercole a destra.

Rovescio

Testa di grifone a destra.

Bibliografia

  • ICC 271
  • HN Italy 353
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