Il Dio del Fuoco e della Forgia
Vulcano, divinità romana del fuoco, è una delle figure più affascinanti e complesse del pantheon romano. Corrispondente al greco Efesto, era il dio del fuoco distruttivo e, allo stesso tempo, del fuoco creativo e purificatore, patrono di fabbri e artigiani. Le sue raffigurazioni, spesso presenti sulla monetazione romana, ci svelano il suo ruolo fondamentale nella religione e nella società.
Miti e Paternità
A Vulcano viene attribuita la paternità di personaggi leggendari della tradizione romana e latina, a testimonianza del suo ruolo di forza creatrice e civilizzatrice.
- Ceculo: Fondatore di Preneste, è considerato figlio di Vulcano. La leggenda narra che alcune vergini lo trovarono in mezzo al fuoco, e per questo si credette che fosse figlio del dio.
- Caco: Essere mostruoso che abitava il sito di Roma, è anch’esso ritenuto figlio di Vulcano.
- Servio Tullio: Il penultimo re di Roma, la cui paternità è attribuita a Vulcano o al Lar familiaris (spirito della casa), in seguito a un prodigio in cui il fuoco circondò la sua testa senza fargli male.
Ruolo Sacro e Culto
L’associazione di Vulcano con altre divinità è di grande interesse. Il suo culto era strettamente legato a quello di Vesta, la dea del focolare. Nonostante le loro nature apparentemente contrastanti (il fuoco distruttivo di Vulcano e il fuoco domestico di Vesta), i due erano venerati insieme in diversi contesti, come nel Portico degli Dei Consenti. Questa unione simbolica rappresentava l’equilibrio tra le forze della natura, il fuoco selvaggio che distrugge e il fuoco domestico che protegge.
Inoltre, a Vulcano sono associate altre divinità femminili, come Maia e Stata Mater, a sottolineare il suo ruolo nel mondo della crescita (dei raccolti) e della protezione dagli incendi.
Vulcano nella Numismatica
Nella monetazione romana, Vulcano veniva spesso raffigurato come un uomo barbuto con in mano un martello o altri strumenti del suo mestiere. Sulle monete della Repubblica, la sua immagine appariva spesso sul dritto per celebrare la sua importanza. Con l’avvento dell’Impero, come altre divinità, fu spostato sul rovescio, mentre il dritto era riservato all’immagine dell’imperatore, un segno del cambio di potere e dei valori della società romana.

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