Vigilat et custodit (“Sorveglia e custodisce”) è una leggenda, ovvero un’iscrizione, apposta su alcune monete coniate nel 1617 nel Regno di Napoli. Questa frase, che evoca l’idea di una leadership attenta e protettiva, è un esempio di come la monetazione venisse utilizzata come strumento di propaganda politica.
Simbolismo della Moneta
La leggenda “Vigilat et custodit” fu incisa sulle monete da 4 cavalli, che erano state coniate per ordine del viceré Duca d’Ossuna. La moneta presentava un’iconografia molto particolare: su un lato era raffigurata una cornucopia, simbolo di abbondanza, straripante di spighe e uva, mentre sull’altro lato era incisa un’ara (un altare) attorniata dalla leggenda. Con queste immagini e iscrizioni, il viceré voleva comunicare al popolo la sua sollecitudine nel governare e la prosperità che il suo governo avrebbe garantito.
Contesto Storico
L’intento del duca d’Ossuna, tuttavia, si scontrò con la realtà. Le sue pretese di vigilanza e abbondanza non si rifletterono nella situazione economica e sociale del popolo, che era gravato da tasse e povertà. Le sue politiche, invece di garantire la prosperità, contribuirono a un crescente malcontento. Il motto “Vigilat et custodit”, quindi, si rivelò una falsa promessa. Le tensioni sociali, alimentate dalla fame e dalle ingiustizie, culminarono in una delle rivoluzioni più famose della storia di Napoli: la rivolta di Masaniello, che scoppiò di lì a poco. La storia di questa moneta, quindi, non è solo una curiosità numismatica, ma un monito sulle conseguenze della propaganda politica vuota.

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