Il viennese (in francese, viennois) è un tipo di denaro coniato per la prima volta dagli Arcivescovi di Vienne, in Francia, a partire dal X secolo. Questa moneta, nota per la sua qualità e bontà, ebbe una larga diffusione, tanto da essere imitata dai Conti e Duchi di Savoia dal XIII al XVI secolo. L’adozione del viennese da parte dei Savoia è un chiaro esempio di come una moneta di successo potesse superare i confini politici e diventare uno standard regionale.
Origine e Diffusione
La zecca di Vienne, una città strategica sulla valle del Rodano, iniziò a battere il suo denaro nel X secolo. Il viennese era una moneta in argento di alta qualità, con un peso e un titolo costanti, che la resero affidabile e apprezzata dai commercianti. La sua reputazione di “moneta buona” le permise di circolare ben oltre la giurisdizione degli Arcivescovi, diventando un mezzo di scambio comune nel sud-est della Francia e in altre regioni vicine.
Imitazioni Sabaude
L’adozione del viennese da parte dei Conti e Duchi di Savoia fu un’importante decisione politica ed economica. Invece di creare una moneta completamente nuova, i Savoia scelsero di imitare una moneta che era già ampiamente accettata. Questa strategia permise loro di facilitare il commercio e di affermare la loro presenza economica nella regione. La coniazione di denari “viennesi” da parte dei Savoia durò per diversi secoli, dal XIII al XVI, a testimonianza della stabilità e dell’utilità di questa moneta.
La storia del viennese è un affascinante esempio di come la monetazione possa riflettere le dinamiche politiche, economiche e culturali di un’epoca, con una singola moneta che diviene uno standard di valore e un simbolo di potere che supera i confini.

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