Tornese Napoletano
Il tornese napoletano è una moneta che ha avuto una storia lunga e complessa nel Sud Italia, a partire dal XIII secolo. Sebbene il nome derivi dal denier tournois francese, il tornese napoletano si è evoluto in una moneta distinta, principalmente in rame, che ha giocato un ruolo cruciale nell’economia del Regno di Napoli e del Regno delle Due Sicilie per oltre sei secoli.
Storia e Coniazione
L’introduzione del tornese in Italia meridionale risale al 1229, per opera di Federico II a Napoli. Inizialmente, era una moneta di mistura, ma nel periodo angioino, furono coniati tornesi sia in rame che in argento. Durante il successivo periodo aragonese, furono emessi tornesi con l’immagine del re sul trono e la croce di Gerusalemme al rovescio, sebbene la produzione più corposa fosse basata su monete di rame ispirate a quelle dell’Oriente latino. Il tornese napoletano fu coniato in diverse zecche del regno, tra cui Barletta, Gaeta, Capua, Cosenza, Isernia e Lecce.
Valore e Sistema Monetario
Nel sistema monetario del Regno di Napoli, il tornese aveva un valore di 1/20 di carlino o 6 cavalli. La sua relazione con le altre monete era ben definita: un ducato valeva 5 tarì, un tarì valeva 2 carlini, un carlino valeva 10 grana, un grano valeva 2 tornesi e un tornese valeva 6 cavalli.
Le Varie Emissioni
La storia del tornese napoletano è ricca di emissioni, ognuna con le sue caratteristiche iconografiche e le sue legende.
- Carlo di Borbone (1734-1759) coniò un tornese che al rovescio recava la scritta “HILARITAS”. La moneta da tre tornesi era chiamata “Publica” per la dicitura “PVBLICA LÆTITIA”.
- Ferdinando IV (1799-1805) fece coniare monete da 6, 4 e 1 tornese, quest’ultimo con l’indicazione del valore in cavalli.
- Dopo la Repubblica Napolitana del 1799 e il breve interregno di Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat, il tornese tornò in circolazione con Ferdinando I e Francesco I.
- Con Ferdinando II, il tornese raggiunse il suo apice, con monete di vari tagli, da 10 a 1/2 tornese, tutte con il valore espresso in lettere.
- Francesco II (1859-1861), l’ultimo re di Napoli, coniò gli ultimi tornesi.
La storia del tornese napoletano è un affascinante spaccato della storia economica e politica dell’Italia meridionale.