Il Testone è una moneta d’argento di grande modulo, il cui nome deriva dalla presenza sul dritto di una testa (in genere del sovrano) di dimensioni notevolmente maggiori rispetto alle monete precedenti. Questa caratteristica, che segna il passaggio dalla monetazione medievale a quella moderna, conferisce al testone un ruolo di grande importanza storica e artistica.
Storia e Diffusione
I primi testoni iniziarono a circolare in Italia intorno al 1474, con un valore che inizialmente corrispondeva a un quarto di scudo d’oro. Fu una moneta molto diffusa in vari stati italiani come Ferrara, Venezia, Mantova, Roma e Milano.
Il primo testone veneziano fu il mocenigo, coniato sotto il doge Pietro Mocenigo (1474-1476). Tuttavia, il più celebre è quello emesso a Milano da Galeazzo Maria Sforza, con un valore di una lira.
Nel corso dei secoli, il valore del testone subì delle variazioni, arrivando a valere tre grossi, tre paoli o tre giuli. La sua circolazione si protrasse fino al XIX secolo, soprattutto nello Stato Pontificio e in Toscana, a testimonianza della sua stabilità e della sua importanza economica.
Iconografia e Rilevanza Storica
L’introduzione del testone è un evento di grande rilevanza per la numismatica. Il ritratto realistico del sovrano, spesso di profilo, sul dritto della moneta, segna un’evoluzione artistica e concettuale. A differenza delle monete medievali, che raffiguravano immagini stilizzate o simboliche, il testone celebrava l’individuo, la sua personalità e la sua sovranità. Questa innovazione rifletteva lo spirito del Rinascimento, con il suo focus sull’essere umano e sul potere del singolo.
La storia del testone, quindi, non è solo una storia di monete, ma un testimone della storia politica, economica e artistica dell’Italia tra il XV e il XIX secolo.

Modoetia Numismaticae © 2014-2025