La figura dell’accensus si inquadra in un sistema burocratico e militare complesso. Originariamente, nell’ambito dell’esercito repubblicano, gli accensi erano soldati di terza linea o riservisti, armati più leggermente.
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Accollati, Accostati (iconografia)
Nel linguaggio numismatico, i termini Accollati e Accostati si riferiscono a specifiche disposizioni di busti o teste su una moneta, indicando un particolare stile iconografico che ha avuto ampia diffusione in diverse epoche e culture. Queste raffigurazioni non sono semplici scelte artistiche, ma veicolano messaggi politici, dinastici o simbolici.
Accollati
Il termine Accollati descrive una disposizione in cui due o più busti (o teste) sono sovrapposti l’uno all’altro, in modo che i profili siano rivolti nella medesima direzione. Questa sovrapposizione crea un effetto di profondità e successione, suggerendo spesso una continuità dinastica o una stretta alleanza. Un esempio classico si riscontra nelle emissioni congiunte di sovrani o co-reggenti, dove la figura di spicco può apparire leggermente più in evidenza o in primo piano rispetto all’altra.
Questa raffigurazione non è meramente estetica; essa comunica un messaggio di unità di intenti e condivisione del potere, pur mantenendo una gerarchia visiva. È comune osservare busti accollati su monete che celebrano un’eredità dinastica, come la successione padre-figlio o fratello-fratello, o l’unione di due regni. L’immagine diviene così un potente strumento di propaganda, volto a legittimare la co-reggenza o a celebrare un’unione politica.
Accostati
Il termine Accostati si riferisce a busti o teste che sono avvicinati ma non sovrapposti. A differenza degli “accollati”, qui le figure sono poste l’una accanto all’altra, pur mantenendo una chiara separazione. Anche in questo caso, i profili sono generalmente rivolti nella stessa direzione, enfatizzando la loro relazione.
Sebbene la funzione comunicativa sia simile a quella dei busti accollati – ovvero celebrare un’alleanza o una co-regnanza – la raffigurazione accostata tende a suggerire una maggiore parità di status tra le figure rappresentate, o comunque una distinzione più marcata. Manca l’effetto di “uno dietro l’altro” tipico degli accollati, optando per una vicinanza che non implica una stretta fusione. Anche questa iconografia era utilizzata per simboleggiare unioni dinastiche, matrimoni reali, o alleanze tra stati, rendendo tangibile il legame tra le personalità o le entità che esse rappresentavano.
Entrambe le rappresentazioni sono fondamentali per l’interpretazione delle emissioni monetarie storiche, poiché offrono indizi visivi preziosi sulle dinamiche politiche e sociali dell’epoca.
Acmonital (metallurgia)
L’Acmonital (abbreviazione di “acciaio monetario italiano“) è una lega di acciaio inossidabile austenitico, sviluppata e utilizzata in Italia per la coniazione di monete. La sua composizione principale include ferro, cromo e nichel, con piccole percentuali aggiuntive di molibdeno e vanadio che ne affinano le proprietà.
Acerra (iconografia)
L’Acerra (dal latino acerra, a sua volta dal greco libanotrís) è un termine che nella numismatica e nel contesto rituale romano designa principalmente una cassetta o scatola per l’incenso, utilizzata in occasione di sacrifici e cerimonie religiose. La sua presenza iconografica sulle monete romane è significativa, poiché testimonia l’importanza dei riti e della religiosità nella vita pubblica e imperiale.
Acciaio inossidabile (metallurgia)
L’acciaio inossidabile è una lega metallica, prevalentemente a base di ferro e carbonio, la cui caratteristica distintiva è l’elevata resistenza alla corrosione, in particolare alla formazione di ruggine. Questa proprietà è conferita principalmente dalla presenza di un’alta percentuale di cromo, tipicamente superiore all’10,5%. Il cromo, a contatto con l’ossigeno dell’aria, forma sulla superficie del metallo … Leggi tutto
Acino (metrologia)
L’Acino è stata un’unità di misura del peso, utilizzata in particolare nel Regno di Napoli e Sicilia per indicare frazioni molto piccole di peso, specialmente nell’ambito della monetazione e della gioielleria. Il valore dell’acino era estremamente ridotto. Nel Regno di Napoli, un acino era generalmente considerato equivalente a circa 0,04455 grammi. Questa unità di misura … Leggi tutto
Abvndantia (personificazione)
Abvndantia (dal latino “abbondanza”) è una delle più significative e ricorrenti personificazioni allegoriche che adornano il rovescio delle monete romane. Questa figura divina minore, pur non facendo parte del pantheon olimpico principale, incarnava un concetto di fondamentale importanza per l’ideologia imperiale e la prosperità dello stato: la fertilità, la ricchezza e la pienezza delle risorse. … Leggi tutto
Aes Grave (moneta)
L’Aes Grave (dal latino “bronzo pesante”) è il termine numismatico che identifica le prime monete fuse in bronzo emesse dalla Repubblica Romana, rappresentando una fase cruciale nell’evoluzione del sistema monetario romano. A differenza delle successive monete coniate, l’Aes Grave era prodotto mediante fusione in stampi, un processo che permetteva di realizzare pezzi di dimensioni e peso considerevoli.
Aes Rude (moneta)
L’Aes Rude (dal latino “bronzo grezzo”) rappresenta una delle forme più antiche di mezzo di scambio e di valore nel contesto preromano e delle prime fasi della Roma arcaica. Si trattava di pezzi informi e non coniati di bronzo fuso, utilizzati dai popoli del Lazio e dell’Etruria prima dell’introduzione di un sistema monetario formalizzato. Il loro valore non era dato da un’impronta o da un’autorità emittente, ma esclusivamente dal loro peso intrinseco.