In numismatica, il termine “stante” (stans) è utilizzato per descrivere una figura, solitamente quella dell’imperatore o di una divinità, che è rappresentata in piedi sul dritto o sul rovescio di una moneta. Questa posizione non è solo una scelta artistica, ma ha un profondo significato simbolico, che riflette il potere, l’autorità e il ruolo del soggetto rappresentato.
Simbolismo e Contesto
La posizione “stante” era una delle rappresentazioni più comuni sulle monete romane e bizantine. A seconda del contesto, poteva avere diversi significati:
- Autorità e Potere: Un imperatore stante, spesso con in mano uno scettro o un globo, simboleggiava la sua autorità sul mondo e il suo ruolo di comandante in capo dell’esercito.
- Vittoria: Una figura stante poteva celebrare una vittoria militare, con l’imperatore o una divinità che teneva in mano un trofeo o una lancia, o che calpestava un nemico.
- Stabilità e Prosperità: Una divinità stante, come la dea Salus, con un serpente in mano, simboleggiava la stabilità e la prosperità dell’Impero.
- Fede e Religione: Un’iconografia stante poteva anche avere un significato religioso, come un imperatore che innalza una mano in segno di preghiera, o una divinità che tiene in mano un simbolo sacro.
Importanza nella Numismatica
La descrizione di una figura come “stante” è un elemento fondamentale nella numismatica. Il suo utilizzo preciso permette di distinguere tra diverse varianti di conio e di analizzare l’iconografia delle monete con maggiore dettaglio. L’analisi della posizione, degli attributi e del contesto della figura “stante” permette ai numismatici di ricostruire la storia di una moneta, il suo significato simbolico e la sua funzione nella propaganda imperiale.
In sintesi, la dicitura “stante” non è solo una descrizione fisica, ma una chiave per comprendere il significato più profondo di una moneta. La sua analisi fornisce preziosi indizi sulle politiche, sulla religione e sulla cultura di un’epoca.

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