La Quadriga è il nome comune con cui i numismatici identificano la moneta d’argento da 20 Lire, coniata durante il regno di Vittorio Emanuele III nel 1936. Il nome deriva direttamente dalla sua iconografia, che sul rovescio presenta una scena molto suggestiva: la personificazione dell’Italia seduta su una quadriga, un carro trainato da quattro cavalli.
L’immagine della quadriga non è casuale, ma è ricca di simbolismo. Nell’antichità, la quadriga era un carro trionfale, utilizzato dai generali vittoriosi per celebrare i loro successi. La sua raffigurazione sulle monete del 1936 aveva un significato politico ben preciso: l’Italia era rappresentata come una nazione trionfante, guidata dal suo sovrano verso la vittoria e la prosperità.
A completare la scena della quadriga, si trovano altri due elementi simbolici:
- La Vittoria: La Vittoria alata, una figura della mitologia romana che simboleggia il successo militare e il trionfo.
- Il fascio littorio: Il fascio, un simbolo di potere e autorità che era stato ripreso e adottato dal fascismo. La sua presenza sulla moneta è un chiaro segno del contesto politico in cui fu coniata.
La moneta della Quadriga del 1936 è un esempio significativo di come la numismatica possa essere uno strumento per analizzare la storia e la propaganda di un’epoca. La sua iconografia, che combina elementi della tradizione romana con i simboli del regime fascista, ci parla di un’epoca in cui il potere politico cercava legittimazione nel glorioso passato dell’Impero Romano.
In sintesi, la Quadriga è una moneta che va oltre il suo valore nominale. La sua analisi fornisce una preziosa finestra sulle ambizioni politiche, le influenze culturali e la simbologia di un’Italia in un periodo di grandi trasformazioni storiche.
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