6 Agosto 2025

Pax, pace (personificazione)

bibliografia

Pax (Pace) è personificazione allegorica di una delle virtù più celebrate e ambite dell’Impero Romano. Questo concetto, che i Romani consideravano un bene supremo e un fondamento della loro civiltà, era un’eredità della cultura greca, che aveva l’abitudine di rappresentare concetti astratti in forma divina. Per i Romani, la Pax non era semplicemente l’assenza di guerra, ma uno stato di ordine, prosperità e stabilità, reso possibile dall’autorità e dalla forza dell’Impero.

Come molte altre virtù romane, Pax non faceva parte del tradizionale pantheon olimpico, ma godeva di grande venerazione. A questa divinità vennero dedicati templi e altari non solo a Roma, ma in innumerevoli città dell’Impero. Il più celebre è l’Ara Pacis Augustae, l’altare della pace voluto dall’imperatore Augusto, che celebrava il periodo di stabilità che seguì le sue vittorie. Questo testimonia il ruolo cruciale che la Pax ricopriva nella religione di stato e nella propaganda imperiale.

Sulle monete romane, la personificazione di Pax è frequentemente raffigurata come una figura femminile, spesso vestita con un lungo chitone, con un’espressione serena e dignitosa. I suoi attributi iconografici sono particolarmente significativi e sono scelti per veicolare specifici messaggi:

  • Ramo d’ulivo: L’attributo più comune, simbolo universale di pace e riconciliazione.
  • Caduceo: Il bastone con due serpenti intrecciati, simbolo di Hermes/Mercurio, che rappresentava la prosperità e il commercio che fiorivano in tempo di pace.
  • Cornucopia: Il corno dell’abbondanza, a simboleggiare la ricchezza e la fertilità della terra, diretta conseguenza della stabilità politica.
  • Fiaccola ardente: A volte raffigurata mentre incendia un mucchio di armi, a simboleggiare la fine dei conflitti e il trionfo della pace.

La presenza di Pax sulle monete aveva uno scopo chiaramente propagandistico. L’imperatore, associandosi a questa virtù, intendeva inviare un messaggio preciso al popolo e all’esercito:

  • Legittimazione del potere: L’imperatore si presentava come il garante della pace e della stabilità, l’unico in grado di assicurare un periodo di prosperità all’Impero.
  • Celebrazione di un’epoca: Le monete con l’immagine di Pax celebravano un’era di tranquillità e di successo, rassicurando i cittadini che il loro sovrano aveva portato un’età dell’oro.
  • Propaganda politica: La pace, la prosperità e la stabilità erano le promesse centrali di ogni imperatore. La moneta era il mezzo più efficace per diffondere queste promesse e per mostrare che erano state mantenute.

Oltre a Pax, altre personificazioni allegoriche che comparivano sulle monete romane includevano Aequitas (Equità), Concordia (Concordia), Felicitas (Felicità), Pietas (Pietà) e Victoria (Vittoria), ognuna contribuendo a costruire un’immagine ideale dell’imperatore e del suo governo.

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