7 Agosto 2025
bibliografia

I Papiensi, o Papiesi, sono denari d’argento di grande importanza storica, coniati nella zecca di Pavia a partire dal X secolo. Queste monete rappresentano un capitolo fondamentale nella storia monetaria dell’Italia settentrionale, fungendo da ponte tra il sistema carolingio e quello imperiale germanico. La loro fama e il loro credito erano dovuti, in gran parte, all’elevata qualità della lega e alla stabilità della loro produzione.

La coniazione dei Papiensi iniziò sotto il regno di Ottone I di Sassonia (962-967), il primo imperatore del Sacro Romano Impero di nazionalità germanica a controllare la penisola italiana. Pavia, l’antica capitale del Regno Longobardo e poi del Regno d’Italia, mantenne la sua importanza strategica anche sotto il dominio ottoniano, diventando il centro di una delle zecche più attive e rispettate d’Europa. La scelta di coniare monete in questa città non era casuale, ma rifletteva la volontà degli imperatori di affermare il proprio potere e la propria sovranità sul territorio italiano.

La caratteristica distintiva dei Papiensi che ne garantì il successo fu la qualità della lega. In un’epoca in cui la svalutazione era una pratica comune e il titolo dell’argento nelle monete variava spesso, i Papiensi si distinsero per la loro purezza. Le prime emissioni, in particolare, contenevano un’elevata quantità di argento fino, pari a circa 1,155 grammi per ogni denaro. Questo standard elevato garantiva il loro valore intrinseco e li rendeva affidabili per il commercio e gli scambi su lunghe distanze. La fiducia che ne derivava portò a una loro ampia circolazione non solo nel Regno d’Italia, ma anche in altre regioni d’Europa.

L’iconografia dei Papiensi era tipicamente imperiale. Sul dritto, le monete recavano la croce, simbolo della cristianità e del potere imperiale, circondata dalla legenda con il nome dell’imperatore regnante. Il rovescio, invece, riportava l’indicazione della zecca, “PAPIA”, a testimonianza del luogo di produzione e della sua importanza. Questa simbologia era un chiaro messaggio di legittimità e autorità, che rafforzava l’immagine degli Ottoni come eredi sia della tradizione romana che di quella carolingia.

Nel corso dei secoli successivi, la produzione dei Papiensi continuò, anche se il loro titolo d’argento subì delle variazioni, riflettendo le alterne vicende economiche e politiche dell’epoca. Nonostante ciò, il nome Papiensi rimase sinonimo di moneta di Pavia, mantenendo un’importante reputazione numismatica e storica.

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