Il termine Millesimo ha una duplice valenza nel campo della numismatica, riferendosi sia alla data di coniazione sia alla purezza del metallo.
- Millesimo come Data di Coniazione: Nel suo uso più comune e immediato, il millesimo indica la data di coniazione impressa sulla moneta, espressa solitamente in cifre arabe e riferita all’anno secondo il calendario cristiano (Anno Domini). Questo sistema di datazione divenne prevalente sulle monete europee a partire dal tardo Medioevo e nel Rinascimento, e si diffuse poi a livello globale. La presenza del millesimo è di fondamentale importanza per i numismatici e i collezionisti, poiché permette di:
- Identificare e classificare con precisione la moneta.
- Datarla senza ambiguità.
- Collocarla in un preciso contesto storico, politico ed economico.
- Rilevare varianti all’interno della stessa emissione (cambiamenti di conio, aggiustamenti di peso, ecc.).
- Millesimo come Titolo del Metallo: In un secondo significato, meno comune nel linguaggio quotidiano della numismatica ma tecnicamente preciso, il millesimo può anche indicare il titolo del metallo espresso in millesimi. Il titolo di un metallo prezioso (come oro o argento) in una lega monetaria rappresenta la sua purezza.
- Ad esempio, una moneta d’oro a “900 millesimi” (o 900/1000) significa che su 1000 parti della lega, 900 sono di oro puro e le restanti 100 sono di altri metalli (tipicamente rame o argento, per conferire durezza).
- Allo stesso modo, una moneta d’argento a “835 millesimi” indica che su 1000 parti, 835 sono d’argento puro.
In sintesi, il millesimo è un concetto chiave in numismatica, che ci fornisce informazioni vitali sia sul “quando” che sul “cosa” di una moneta.

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