La Meta Sudans era un’antica fontana monumentale di forma conica situata a Roma, in una posizione estremamente significativa: nelle immediate vicinanze dell’Anfiteatro Flavio (il Colosseo) e dell’Arco di Costantino. Il suo nome, che significa letteralmente “meta che suda”, derivava probabilmente dalla sua forma conica, che ricordava le metae (punti di svolta) dei circhi, e dal fatto che l’acqua “sudava” o sgorgava dalla sua superficie.
La sua costruzione è attribuita all’imperatore Domiziano, tra l’89 e il 96 d.C., anche se alcuni studiosi ne attribuiscono l’origine a Nerone. Si trovava in un punto cruciale della città, all’incrocio di diverse importanti vie e vicino all’ingresso principale della Domus Aurea di Nerone, poi sostituita dal Colosseo. La fontana serviva probabilmente come punto di rifornimento d’acqua per i visitatori dell’anfiteatro e come elemento decorativo del paesaggio urbano.
Sulle monete romane, la raffigurazione della Meta Sudans è un elemento iconografico di grande interesse, sebbene non frequentissimo. La sua presenza sulle monete serviva a diversi scopi propagandistici:
- Celebrazione di Opere Pubbliche: La Meta Sudans, come altre imponenti strutture urbane, poteva essere raffigurata per celebrare la magnificenza delle opere pubbliche realizzate dagli imperatori. Era un modo per sottolineare la loro munificenza e il loro impegno nel migliorare la città di Roma.
- Associazione con il Colosseo: Data la sua vicinanza all’Anfiteatro Flavio, la Meta Sudans era spesso raffigurata insieme al Colosseo stesso, o in un contesto che evocava i grandi spettacoli gladiatori. Questo legame rafforzava il messaggio di grandezza e potere imperiale, legato agli intrattenimenti offerti al popolo.
- Simbolo di Roma: La fontana, insieme ad altri monumenti iconici, contribuiva a definire l’immagine di Roma come capitale dell’Impero, un luogo di splendore architettonico e di abbondanza.
Le monete che raffigurano la Meta Sudans sono preziose per gli archeologi e gli storici dell’arte, in quanto forniscono testimonianze visive di un monumento che, purtroppo, è stato quasi completamente demolito nel XX secolo (i suoi resti furono rimossi negli anni ’30 per fare spazio alla viabilità moderna). La sua immagine sulle monete ci permette di ricostruire l’aspetto e l’importanza di questa struttura nel paesaggio urbano dell’antica Roma.

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