10 Luglio 2025
bibliografia

Il termine Iperpero (in greco: ὑπέρπυρον, hyperpyron), il cui significato etimologico deriva dalla parola greca che significa “infuocato” o “super-purificato”, si riferisce a una celebre moneta d’oro coniata a Costantinopoli a partire dal XII secolo. Questa denominazione fu successivamente generalizzata per indicare monete d’oro bizantine di elevato valore e purezza.

L’introduzione dell’Iperpero segnò un momento significativo nella storia monetaria dell’Impero Bizantino, in un periodo in cui il tradizionale nomisma (o solidus bizantino) aveva subito un progressivo deterioramento del suo contenuto aureo. L’Iperpero fu introdotto da Alessio I Comneno (1081-1118) come parte di una vasta riforma monetaria volta a restaurare la stabilità e la fiducia nella valuta imperiale dopo decenni di svalutazioni. Il suo nome “infuocato” o “super-purificato” era un chiaro riferimento alla sua elevata qualità e al processo di raffinazione dell’oro.

Caratteristiche principali dell’Iperpero:

  • Metallo e Titolo: Sebbene inizialmente concepito per essere d’oro puro, in pratica l’Iperpero aveva un titolo leggermente inferiore, spesso intorno ai 20-21 carati, con l’aggiunta di una piccola percentuale di argento e rame per migliorarne la durabilità. Nonostante ciò, era comunque la moneta d’oro di riferimento dell’Impero.
  • Iconografia: Tipicamente, l’Iperpero presentava al dritto l’immagine di Cristo Pantocratore (Sovrano dell’Universo), spesso assiso su un trono, simbolo della sacralità del potere imperiale bizantino. Al rovescio, era raffigurato l’Imperatore bizantino in piedi, talvolta affiancato da un santo o dalla Vergine Maria, che gli porgeva un labaro o un simbolo di potere.
  • Importanza Economica: L’Iperpero divenne la principale moneta d’oro per il commercio internazionale nel Mediterraneo orientale e nel Vicino Oriente, fungendo da valuta di riserva e di riferimento per molti scambi. La sua affidabilità contribuì alla ripresa economica dell’Impero Comneno.
  • Diffusione e Imitazioni: La sua importanza fu tale che il suo nome e, in alcuni casi, la sua tipologia furono imitati o adottati anche al di fuori dell’Impero Bizantino, influenzando altre monetazioni regionali.

Il suo declino iniziò a partire dal XIII secolo, dopo la Quarta Crociata e la caduta di Costantinopoli (1204), quando le zecche latine e successivamente i restaurati imperatori bizantini coniarono iperperi di qualità e peso sempre più variabili, fino alla sua scomparsa definitiva nel XIV secolo, soppiantato da altre monete d’oro europee come il fiorino e il ducato.

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