Il Ducato è un termine numismatico di grande rilevanza, che ha designato varie monete, sia d’argento che d’oro, coniate in diverse epoche e luoghi, soprattutto in Italia.
Ducato d’Argento: Il nome fu usato per la prima volta per una moneta d’argento coniata a Venezia dal Doge Enrico Dandolo nel 1202. Questo tipo di moneta veneziana, un grosso del XIII secolo, fu anche chiamato Matapan. Un’altra moneta d’argento con questo nome fu il pezzo coniato da Ruggero II di Sicilia nella prima metà del XII secolo (il “Ducale” scifato che abbiamo già visto, talvolta chiamato semplicemente Ducato per il suo legame con il Ducato di Puglia).
Ducato d’Oro: Il Ducato d’oro fece la sua prima apparizione significativa a Venezia nel 1284, sotto il Doge Giovanni Dandolo. Questa moneta d’oro, del peso di circa 3,5 grammi, fu coniata utilizzando tondelli di oro puro. La sua elevata purezza e il peso standardizzato la resero universalmente accettata con grande facilità in tutta Europa e nel Mediterraneo, stabilendo un modello di eccellenza monetaria.
Grazie a questa benevola accoglienza e alla sua affidabilità, il Ducato d’oro veneziano divenne rapidamente un punto di riferimento. Molte altre zecche italiane e Stati europei iniziarono a imitarne il tipo, coniando i propri ducati d’oro che, anche attraverso i secoli, mantennero il nome, il peso (o un peso simile) e un buon titolo (purezza). Il Ducato d’oro veneziano in seguito prese il nome di zecchino, e fu coniato fino al Doge Ludovico Manin, l’ultimo Doge di Venezia, a dimostrazione della sua incredibile longevità e stabilità.
Il termine “Ducato” fu poi adottato per denominare diverse altre monete emesse in periodi successivi da varie autorità, a volte anche con legami solo nominali con i ducati originali. La sua storia e la sua diffusione testimoniano il suo ruolo centrale nell’economia europea medievale e rinascimentale.

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