La Doppia fu una moneta d’oro che emerse nel XVI secolo, inizialmente come denominazione per indicare il doppio scudo d’oro o il doppio ducato. Il suo nome, quindi, rifletteva il suo valore duplice rispetto a un’unità monetaria già consolidata.
Tuttavia, con il tempo, il termine “Doppia” perse la sua connotazione strettamente di “doppio” e acquisì vita propria, diventando una denominazione standard per una moneta d’oro di un certo peso e valore. Questo cambiamento portò alla curiosa situazione in cui lo Scudo stesso fu chiamato “mezza Doppia” e il mezzo Scudo “quarto di Doppia”, indicando una ricalibrazione del sistema di riferimento.
La Doppia fu una moneta di grande diffusione e importanza economica, battuta in moltissimi stati italiani del periodo, a testimonianza della sua accettazione e utilità. Tra i numerosi centri di coniazione si annoverano:
- Ducati e Marchesati: Ferrara, Mantova, Modena, Parma e Piacenza, Casale (Monferrato), Carmagnola (Saluzzo), Bozzolo, Castiglione delle Stiviere, Mirandola, Massa di Lunigiana, Messerano.
- Città e Repubbliche: Bologna, Milano, Pisa, Siena, Torino, Vercelli.
- Stati Ecclesiastici e Feudali: Avignone (Stato Pontificio), Campi, Cisterna, Correggio, Cuneo, Desana, Piombino, Retegno, Ronco, Tassarolo.
- Altre entità: Sardegna, Monaco.
La vasta gamma di zecche che emisero la Doppia sottolinea la sua centralità nelle economie regionali della penisola italiana durante l’Età Moderna, rendendola un oggetto di grande interesse per lo studio delle dinamiche monetarie e politiche del periodo.

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