Diana, la “Dea della caccia” (equivalente all’Artemide greca), è una delle numerose divinità personificate che compaiono frequentemente sulle monete romane. Oltre a Diana, anche altri dei, semidei ed eroi erano spesso raffigurati, specialmente in epoche specifiche.
La loro presenza sulle monete seguiva un’evoluzione nell’iconografia monetaria romana:
- Periodo Repubblicano: Durante la Repubblica Romana, figure di divinità, semidei ed eroi erano spesso raffigurate sul lato principale (dritto) delle monete. Questo rifletteva il sistema di emissione gestito dai magistrati monetari, che potevano onorare le divinità protettrici della loro gens o celebrare antenati mitici e storici legati alla loro famiglia. Diana, in particolare, poteva essere raffigurata con i suoi attributi tipici come l’arco, la faretra, il cervo o il cane.
- Periodo Imperiale: Con la fondazione dell’Impero, e l’instaurarsi del culto imperiale, il dritto della moneta fu quasi interamente riservato al ritratto dell’imperatore regnante. Di conseguenza, le raffigurazioni di divinità, personificazioni allegoriche e simboli legati a conquiste o virtù imperiali presero posto sul rovescio della moneta. Anche Diana continuò ad apparire, spesso associata a imperatori che si identificavano con la caccia o che desideravano evocare la sua purezza e forza.
La presenza di Diana sulle monete è significativa per i numismatici, poiché offre spunti sulla religione romana, le tradizioni mitologiche e l’evoluzione della propaganda e dell’iconografia monetaria nel passaggio dalla Repubblica all’Impero.

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