Il diadema è una benda che cinge il capo, un ornamento regale e simbolico ampiamente raffigurato nelle monete antiche. Non è una semplice decorazione, ma un potente simbolo di regalità, divinità o potere.
Storicamente, il diadema era un nastro di stoffa (spesso bianco o porpora) che veniva annodato attorno alla fronte. Nel tempo, specialmente in contesti reali o imperiali, si è evoluto in un serto d’oro, per lo più cosparso di gemme, che orna il capo di figure di alto rango.
Nella numismatica romana, il diadema acquisisce un significato particolare, soprattutto nei “bassi tempi” (l’Impero Tardo):
- Era l’ornamento principale che fregiava il capo delle Auguste (imperatrici), distinguendole e sottolineando il loro status regale o quasi divino.
- Sul capo degli imperatori, il diadema iniziò a sostituire la corona d’alloro (tipica dell’Impero Alto e Medio) come principale insegna di sovranità. Questa transizione rifletteva un cambiamento nella concezione del potere imperiale, che da princeps (primo cittadino) si evolveva verso un modello più assolutistico e monarchico, di ispirazione orientale, dove il sovrano era percepito come figura quasi divina.
L’adozione del diadema sulle monete tardo-romane è un chiaro indicatore di questa evoluzione ideologica. Per i numismatici, la presenza e il tipo di diadema sono elementi cruciali per datare le monete, identificare i sovrani e comprendere le dinamiche di propaganda e autorappresentazione imperiale.

Modoetia Numismaticae © 2014-2025