La sedia curule (in latino sella curulis) era un seggio distintivo e altamente simbolico nell’antica Roma. Non era una semplice sedia, ma un simbolo di potere e autorità associato ai magistrati maggiori, in particolare ai consoli, ma anche ai pretori, agli edili curuli e, in età imperiale, all’imperatore stesso.
Le sue caratteristiche principali erano:
- Forma: Era tipicamente pieghevole, senza schienale e con gambe incrociate a forma di “X”, spesso in avorio o con intarsi preziosi. Questa forma la rendeva facilmente trasportabile, un aspetto pratico per i magistrati che si spostavano.
- Simbolismo: La sedia curule non era un mobile qualsiasi; sedervi sopra significava detenere l’imperio, ovvero il potere di comando militare e civile, e lo ius auspiciorum, il diritto di prendere gli auspici. Era un segno esteriore tangibile della loro autorità suprema.
Nella numismatica romana, la sedia curule è un elemento iconografico frequente, specialmente sulle monete repubblicane e imperiali. La sua raffigurazione aveva lo scopo di:
- Enfatizzare l’autorità: Richiamava il potere legittimo dei magistrati o dell’imperatore che la utilizzavano.
- Commemorare eventi: Poteva apparire in contesti che celebravano trionfi, distribuzioni di viveri (con l’imperatore o il magistrato seduto sulla sedia curule), o altri atti di governo.
- Richiamare la tradizione: Serviva a collegare il presente con le antiche istituzioni repubblicane, conferendo legittimità e continuità.
La sedia curule è un dettaglio prezioso per i numismatici, poiché aiuta a interpretare i messaggi politici e sociali veicolati dalle monete romane, fornendo uno spaccato delle strutture di potere e dei simboli che le rappresentavano.

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