Cornabò (o Cornuto)
Il Cornabò, conosciuto anche come Cornuto, è il nome popolare dato a una specifica moneta d’argento, un mezzo-testone, emessa in Piemonte tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI secolo. Il suo nome deriva dal piemontese corna di bue, un riferimento popolare a un elemento iconografico distintivo.
Questa moneta era caratterizzata da:
- Sul dritto, un ritratto di Costantino I a cavallo, un richiamo all’imperatore romano e alla sua leggendaria visione della croce prima della battaglia di Ponte Milvio, spesso associato a simboli cristiani o di vittoria.
- Sul rovescio, uno scudo sormontato da un elmo con il cimiero. Questo cimiero aveva una forma particolare: un’aquila con le ali aperte. Furono proprio le ali di quest’aquila che la gente del popolo soprannominò “corna”, dando origine ai nomi “Cornabò” o “Cornuto”.
Il Cornabò fu coniato da diverse autorità signorili e ducali in varie zecche piemontesi, a testimonianza della frammentazione politica e della vitalità economica della regione in quel periodo:
- A Torino e Vercelli dai Savoia.
- A Casale dai marchesi di Monferrato.
- A Carmagnola dai marchesi di Saluzzo.
- A Masserano e Crevacuore dai Fieschi.
- A Montanaro dai Ferrero.
Il Cornabò è un esempio interessante di come i soprannomi popolari, spesso legati a dettagli iconografici, potessero identificare e rendere celebri determinate monete, diventando parte integrante della loro storia numismatica. Rappresenta inoltre una preziosa testimonianza della monetazione locale piemontese di quel periodo.

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