La coniazione a martello è la più antica e diffusa tecnica di produzione delle monete, utilizzata per millenni prima dell’avvento delle macchine a vite o a vapore. Si tratta di un processo interamente manuale, in cui le monete vengono realizzate percuotendo i conii con un martello.
Il processo tipico prevedeva i seguenti passaggi:
- Preparazione del tondello: Un pezzo di metallo (oro, argento, bronzo, ecc.) veniva tagliato e modellato in un disco grezzo, chiamato tondello. A volte i tondelli venivano riscaldati per ammorbidire il metallo.
- Posizionamento dei conii: Venivano utilizzati due conii:
- Il conio inferiore (o incudine), fisso, che conteneva l’impronta del rovescio della moneta.
- Il conio superiore (o martello), mobile, che conteneva l’impronta del dritto.
- Battitura: Il tondello veniva posizionato tra i due conii. L’operaio (il “battitore” o “monetiere”) impugnava il conio superiore e lo colpiva con forza con un pesante martello. La pressione del colpo imprimeva contemporaneamente le immagini da entrambi i lati del tondello.
Caratteristiche e conseguenze della coniazione a martello:
- Irregolarità: Data la natura manuale del processo, le monete coniate a martello presentano spesso irregolarità:
- Forma e spessore variabili dei tondelli.
- Centratura imperfetta del disegno (fuori centro).
- Doppia battitura (ghosting) o impronte parziali a causa di colpi non precisi o del movimento del tondello.
- Assi dei conii non allineati (il dritto e il rovescio possono essere orientati in direzioni diverse).
- Artigianalità: Ogni moneta era un pezzo unico, con piccole variazioni che la rendevano distinguibile dalle altre.
- Produzione limitata: Il ritmo di produzione era relativamente lento rispetto alle tecniche meccanizzate successive.
La coniazione a martello è stata la tecnica dominante dalla nascita della moneta in Lidia (VII secolo a.C.) fino al XVI-XVII secolo, quando iniziò a essere gradualmente sostituita da metodi più meccanizzati come la coniazione a vite. Le monete prodotte con questa tecnica sono di grande interesse per i numismatici, che ne studiano le imperfezioni come parte integrante della loro storia e autenticità.

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