30 Luglio 2025
bibliografia

Il Cistoforo è un’importante moneta d’argento originaria dell’Asia Minore. La sua produzione iniziò nel periodo ellenistico (II secolo a.C.) e continuò ben oltre la conquista romana della regione, rendendola una delle valute più longeve e riconoscibili del mondo antico orientale. Volgarmente è anche conosciuta come Medaglione d’argento di conio asiatico per le sue dimensioni e il suo aspetto imponente.

Le rappresentazioni figurate sui Cistofori erano strettamente legate al culto di Bacco (Dioniso), molto diffuso in Asia Minore. Il tipo più caratteristico e da cui la moneta prende il nome è la cesta mistica (cista) affiancata o sormontata da due serpenti. Questa cista era un elemento centrale nei misteri dionisiaci, contenente oggetti sacri e simboli rivelati solo agli iniziati. I serpenti, spesso raffigurati mentre emergono dalla cesta, erano simboli di fertilità, rigenerazione e immortalità associati al culto.

Oltre a questo tipo principale, i Cistofori potevano presentare anche altri attributi dionisiaci come tirsi (bastoni rituali), pampini d’uva, edere o pantere. Nel periodo romano, al rovescio, potevano apparire anche simboli o figure romane, come l’aquila o i nomi dei magistrati romani, affiancando i tipi locali e dimostrando l’integrazione della monetazione provinciale nel sistema imperiale.

Il Cistoforo è un’importante fonte di studio per i numismatici, in quanto offre uno spaccato delle pratiche religiose, delle dinamiche culturali e politiche (prima ellenistiche e poi romane) e dell’economia delle province orientali dell’Impero Romano.

Moneta d’argento propria dell’Asia Minore, che continua anche dopo la conquista romana, e che si conosce volgarmente sotto il nome di Medaglione d’argento di conio asiatico. Le rappresentazioni figurate su tali monete avevano da principio rapporto al culto di Bacco, fra cui specialmente si vede la cesta mistica (cista) coi due serpenti, da cui presero

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