Il Battezzone è una moneta fiorentina d’argento coniata a Firenze intorno al 1490. Questa moneta era conosciuta anche come Grossone o Carlino, e il suo soprannome “Battezzone” deriva direttamente dall’iconografia presente sul suo rovescio: la raffigurazione di San Giovanni Battista che battezza Gesù.
Inizialmente, il Battezzone aveva un valore di 10 soldi. Tuttavia, nel 1505, il suo valore fu aumentato a 12 soldi e 6 denari. Questo aumento portò a una nuova denominazione per la moneta di pari valore, che assunse il nome di Barile (come visto in una precedente definizione). Nonostante il cambio di nome, il conio e l’iconografia di base rimasero simili.
L’iconografia del Battezzone era ben definita e rifletteva la tradizione monetaria fiorentina:
- Sul dritto, presentava il celebre giglio di Firenze, simbolo araldico della città e della Repubblica, da sempre presente sulle monete fiorentine, dal Fiorino d’oro ai tagli minori.
- Sul rovescio, l’elemento distintivo era la scena del Battesimo di Gesù ad opera di San Giovanni Battista. San Giovanni era il patrono di Firenze, e la sua immagine era centrale nell’identità della città. La scelta di questa scena specifica, piuttosto che solo la figura del Battista, ne determinò il soprannome “Battezzone”.
Il Battezzone è un esempio della ricca e complessa monetazione della Repubblica Fiorentina nel periodo del Rinascimento. La sua storia di valore e la sua iconografia sono preziose per i numismatici che studiano l’evoluzione dei sistemi monetari e l’uso dell’arte a fini politici e religiosi in una delle più importanti città-stato italiane.

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