12 Luglio 2025

Barile o Gabellotto (moneta)

bibliografia

Il Barile è una moneta d’argento fiorentina, coniata a partire dal 1505. Conosciuto anche come Gabellotto, questo nome popolare deriva dal suo valore, che corrispondeva esattamente all’importo del dazio da pagare per l’introduzione in città di un “barile” di vino, un’unità di misura equivalente a circa 45,58 litri.

Il Barile era l’equivalente del Carlino (o Grossone, o Battezzone riformato) e aveva un valore di 12 Soldi e 6 Denari. Questa moneta andò a sostituire il Battezzone, che era stato emesso intorno al 1490 e valeva 10 soldi, riflettendo una riforma del sistema monetario fiorentino.

L’iconografia del Barile era tipica della monetazione della Repubblica di Firenze:

  • Sul dritto (recto), recava l’iscrizione +FLOR-ENTIA e il celebre giglio di Firenze, simbolo della città.
  • Sul rovescio (verso), era raffigurata la scena di San Giovanni che battezza Gesù, accompagnata dalla legenda S IOAN-NESB** (San Giovanni Battista). San Giovanni Battista era il patrono di Firenze, e la sua immagine era un motivo ricorrente su molte monete fiorentine, compreso il prestigioso Fiorino.

Il Barile è un esempio affascinante di come le monete potessero essere strettamente legate non solo al valore intrinseco del metallo, ma anche a specifiche imposte o tariffe commerciali, rendendo il sistema monetario parte integrante della vita economica e fiscale della città. La sua doppia denominazione (“Barile” per il dazio, “Gabellotto” dalla gabella, ovvero l’imposta) ne sottolinea l’uso e la percezione nella Firenze del Rinascimento.

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