l termine latino Bonvs Eventvs, che significa “Fortuna, Lietezza” o “Buon Auspicio, Buon Esito”, si riferisce a una personificazione allegorica che si trova frequentemente raffigurata sulle monete romane. Questa figura rappresenta un’eredità concettuale della civiltà greca, dove personificazioni di concetti astratti erano comuni (come Agathos Daimon, lo spirito buono).
Sebbene Bonus Eventus non fosse una divinità olimpica principale, gli era riconosciuta una grande importanza nella vita quotidiana e pubblica romana. A molte di queste personificazioni, inclusa Bonus Eventus, erano stati dedicati templi e altari sia a Roma che in moltissime città dell’Impero. Questo dimostra il profondo radicamento di tali concetti nella religiosità e nella mentalità romana, dove la Fortuna e il buon esito delle imprese erano considerati essenziali.
Nelle raffigurazioni monetarie, Bonus Eventus è spesso mostrato come un giovane uomo nudo o seminudo, con in mano attributi simbolici come una patera (una coppa per le libagioni), spighe di grano, papaveri o una cornucopia, tutti elementi che richiamano la prosperità, l’abbondanza e il successo agricolo. La sua presenza sulle monete era un messaggio di auspicio e speranza per la prosperità dell’Impero, per il buon esito delle campagne militari o per la fertilità della terra.
Soprattutto durante il periodo imperiale, la figura di Bonus Eventus sul rovescio delle monete serviva a veicolare un messaggio propagandistico, associando la fortuna e il successo della comunità alla figura dell’imperatore regnante. Era un modo per rassicurare la popolazione e celebrare il benessere derivante dal governo imperiale.
L’analisi di queste personificazioni sulle monete romane è fondamentale per i numismatici, in quanto offre uno spaccato delle credenze religiose, della propaganda politica e della cultura allegorica dell’antica Roma.

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