7 Luglio 2025
bibliografia

L’Ara (dal latino ara, plurale arae) è il termine numismatico e archeologico che designa l’altare nell’antica religione romana. Sebbene l’etimologia del termine sia incerta, molti storici la collegano al verbo latino ardeo (“bruciare”), in riferimento alla pratica di bruciare offerte e sacrifici su di essa. L’ara era un elemento centrale del culto romano, generalmente di forma quadrangolare, e la sua presenza nell’iconografia monetaria ne sottolinea l’importanza religiosa e politica.

Nella religione romana, l’altare era il punto focale per le cerimonie sacrificali e le offerte agli dèi. Poteva essere un’imponente struttura pubblica eretta in onore di una divinità o di un evento significativo, o un piccolo altare domestico per il culto privato. La sua funzione primaria era quella di servire da superficie per le libagioni, l’incenso e le vittime sacrificali, il cui fumo e odore si elevavano verso il cielo come omaggio alle divinità.

Nel contesto numismatico, l’Ara è un motivo iconografico molto frequente sulle monete romane, sia repubblicane che imperiali. La sua raffigurazione non è mai casuale, ma veicola messaggi specifici legati alla pietà, alla stabilità religiosa e alla legittimità del potere.

Sulle monete, l’Ara può essere rappresentata in diversi modi:

  • Come simbolo di devozione: Spesso raffigurata da sola o con una fiamma accesa, simboleggia la pietà dell’imperatore o della famiglia imperiale, la loro devozione agli dèi e il loro impegno a mantenere la pax deorum (la pace degli dèi), considerata essenziale per la prosperità dell’Impero.
  • In associazione con divinità o personificazioni: Può essere rappresentata accanto a divinità come Vesta (dea del focolare e dello stato), Pietas (personificazione della devozione), o Securitas (sicurezza), a indicare che il benessere dello stato è garantito dal favore divino e dalla corretta osservanza dei riti.
  • In contesti commemorativi: L’Ara poteva essere raffigurata su monete che celebravano la costruzione di un nuovo tempio, la dedica di un altare pubblico, o l’anniversario di un evento religioso significativo. Ad esempio, gli altari dedicati ad Augusto o a Roma e Augusto in varie province erano spesso immortalati sulle monete.
  • Con strumenti sacrificali: Talvolta l’Ara è accompagnata da instrumenta sacrorum (strumenti sacri) come il simpulum (mestolo per libagioni), il lituus (bastone augurale) o l’apex (berretto sacerdotale), a sottolineare il ruolo dell’imperatore come Pontifex Maximus e capo della religione di stato.

La presenza dell’Ara sulle monete romane è una testimonianza tangibile dell’importanza della religione nella vita pubblica e della sua strumentalizzazione a fini di propaganda. Queste raffigurazioni servivano a rafforzare l’immagine dell’imperatore come pio e responsabile, garantendo la continuità del favore divino sull’Impero.

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