21 Agosto 2025
bibliografia

Lo zuliato, noto anche come ziato, era il nome dialettale del gigliato di Tortona. Fu coniato nel 1325 e nel 1329, e il suo valore era di poco meno di 20 denari di Genova. Il nome “zuliato” è una corruzione dialettale della parola “gigliato”, che a sua volta si riferiva al giglio, un simbolo floreale spesso raffigurato su queste monete.


Origine e Valore

L’emissione dello zuliato a Tortona si inserisce in un periodo di grande fermento economico e politico per l’Italia settentrionale. Le città-stato stavano acquisendo una maggiore autonomia, e la coniazione di una propria moneta era un segno di sovranità e prosperità. Il gigliato, con la sua iconografia distintiva, era una delle monete più diffuse e apprezzate del XIV secolo, e l’adozione di un suo equivalente a Tortona permise alla città di inserirsi nel circuito commerciale regionale.

Il valore dello zuliato, poco meno di 20 denari di Genova, lo collocava in una posizione intermedia nel sistema monetario. Era una moneta di valore sufficiente per le transazioni importanti, ma allo stesso tempo non era così preziosa da essere usata solo per i grandi scambi. Era, quindi, una moneta di uso comune per il commercio quotidiano.


Il Gigliato e la sua Diffusione

Il gigliato originale era un’importante moneta d’argento coniata nel Regno di Napoli da Roberto d’Angiò. Il suo nome derivava dal giglio che lo decorava. La sua popolarità fu tale che fu ampiamente imitato in molte città italiane, ognuna delle quali diede al gigliato un nome dialettale o locale. Lo zuliato di Tortona è uno dei tanti esempi di questa diffusione.

La storia dello zuliato, quindi, non è solo la storia di una moneta, ma un affascinante racconto di come una valuta di successo possa influenzare l’economia e la cultura di un’intera regione.

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