17 Agosto 2025
bibliografia

Durante il Basso Impero Romano, diverse zecche, situate in punti strategici dell’Impero, coniavano monete per la circolazione locale e per sostenere l’economia imperiale. Queste zecche hanno lasciato delle sigle sulle monete che permettono di identificarne la provenienza. Le zecche centrali, a differenza di quelle provinciali, operavano per periodi più lunghi e producevano monete con un’ampia varietà di sigle.


Le zecche romane al tempo della tetrarchia di Diocleziano (285305) e delle successive guerre civili (306324). (Fonte: WIKIPEDIA ©)

Zecche Imperiali Romane e Sigle

Ecco un elenco delle principali zecche attive durante il Basso Impero, con alcune informazioni sintetiche e le sigle che compaiono sulle monete:


Alessandria d’Egitto (Alexandria)

La zecca di Alessandria d’Egitto divenne una zecca imperiale dopo il 294 d.C. e rimase un centro di produzione monetaria fondamentale per l’economia dell’Impero. Le sue emissioni sono identificabili da sigle come AL, ALE, ALEX e SMAL (Sacra Moneta Alexandria). La zecca di Alessandria rifletteva l’importanza dell’Egitto come “granaio” dell’Impero e la sua ricchezza economica.


Amiens (Ambianum)

La zecca di Amiens, in Gallia, fu attiva per un brevissimo periodo, dal 350 al 353 d.C. Le sue monete sono riconoscibili dalle sigle AMB e AMB. La breve durata della sua attività è un indizio dell’instabilità politica del periodo, con la zecca che probabilmente fu istituita per far fronte a specifiche esigenze militari o per sostenere un imperatore o un usurpatore.


Antiochia (Antakya)

La zecca di Antiochia, in Siria, ebbe una lunga e complessa storia. Da zecca provinciale, divenne imperiale con Diocleziano e Galerio (dal 285/296 d.C.) e rimase attiva fino al VII secolo. Le sue emissioni sono identificate da sigle come AN, ANT, ANTOB e SMAN. La zecca di Antiochia era un punto di riferimento per la coniazione nella parte orientale dell’Impero e rifletteva l’importanza strategica e commerciale della città.


Aquileia

La zecca di Aquileia, nell’Italia nord-orientale, fu operativa dal 294 d.C. fino al 452 d.C. La sua posizione strategica e il suo ruolo di importante porto e centro commerciale la resero una delle zecche più attive dell’Impero d’Occidente. Le sigle sulle monete di Aquileia erano numerose e talvolta complesse, come AQ, SMAQ (Sacra Moneta Aquileiae), AQA (Aquileia, officina A), AQB (Aquileia, officina B), AQP (Aquileia, officina prima) e AQPS (Aquileia, argento puro).


Arles (Arelate)

La zecca di Arles, nel sud della Gallia, fu attiva dal 313 al 475 d.C. La sua istituzione è legata all’importanza di Arles come centro politico e amministrativo, e la sua zecca rifletteva la stabilità e il prestigio dell’autorità imperiale. Le sue monete sono riconoscibili da sigle come A, AR, ARL, CON, CONST e KON. Queste sigle indicavano la zecca e talvolta facevano riferimento alla città di Costantino, a testimonianza del forte legame con la dinastia costantiniana.


Barcellona (Barcino)

La zecca di Barcellona, in Spagna, fu attiva per un periodo molto breve, dal 409 al 411 d.C., durante le invasioni barbariche. Le sue emissioni, identificate dalle sigle BA e SMB, sono rare e preziose per i numismatici. La breve durata della sua attività è un indizio dell’instabilità politica del periodo, con la zecca che probabilmente fu istituita per far fronte a specifiche esigenze militari o per sostenere la resistenza contro gli invasori.


Colchester (Camulodunum)

La zecca di Camulodunum (l’odierna Colchester), in Britannia, fu attiva per un breve periodo, presumibilmente dal 286 al 296 d.C. La sua creazione e la sua breve esistenza sono strettamente legate alla storia dell’usurpatore Carausio, che si proclamò imperatore in Britannia e nella Gallia settentrionale. Le monete coniate in questa zecca sono preziose testimonianze del suo regno e della sua propaganda. Le monete di Camulodunum sono riconoscibili da una serie di sigle, tra cui C, CL e SP. Le monete con la sigla C erano probabilmente le prime emissioni, mentre quelle con CL e SP potrebbero riferirsi a diverse officine di coniazione o a variazioni nel tempo.


Carnuntum (Petronell-Carnuntum)

La zecca di Carnuntum, situata nella provincia della Pannonia Superiore (oggi Petronell-Carnuntum in Austria), fu attiva per un periodo estremamente breve, nel 260 d.C. Le sue emissioni sono strettamente legate alla figura dell’usurpatore Regaliano e di sua moglie Sulpicia Dryantilla.


Cartagine (Carthago)

La zecca di Cartagine, in Africa, fu attiva per un breve periodo, dal 296 al 311 d.C. Le sue monete sono riconoscibili da sigle come K, KAR, KART e PK. L’attivazione di questa zecca testimonia l’importanza economica e strategica della provincia africana per l’Impero Romano.


Colonia Agrippinensium (Colonia)

La zecca di Colonia Agrippinensium (l’odierna Colonia) in Germania, fu attiva per un breve ma significativo periodo, dal 257 al 274 d.C. La sua istituzione è legata all’epoca dell’Impero delle Gallie, un’entità statale separatista che si staccò da Roma durante la crisi del III secolo. Le monete coniate a Colonia Agrippinensium sono rare e preziose per i numismatici. Furono prodotte per sostenere l’economia e l’autorità degli imperatori gallici, come Postumo. Le monete sono un’importante testimonianza del tentativo di questi sovrani di legittimare il loro potere e di creare una moneta stabile in un’epoca di profonda instabilità politica.


Costantinopoli (Costantinopolis)

La zecca di Costantinopoli fu inaugurata dopo il 330 d.C. e divenne rapidamente una delle più importanti dell’Impero, dato il suo status di nuova capitale. Le sue emissioni, abbondanti e di alta qualità, sono riconoscibili da una serie di sigle, tra cui C, CP, CON, CONS, CONSP e CONOB. La zecca di Costantinopoli rifletteva la stabilità e il prestigio del potere imperiale nella parte orientale dell’Impero.


Cizico (Cyzicus)

La zecca di Cizico, in Asia, operò in diversi periodi. Fu attiva da Gallieno a Numeriano e poi nuovamente dal 291 d.C. Le sue monete sono riconoscibili da sigle come CVZ, CYZ, K, KV, KVZ, KY e SMK. La zecca di Cizico fu un importante centro di produzione monetaria nell’Impero d’Oriente, sostenendo l’economia delle province asiatiche.


Eraclea (Heraclea Sintica)

La zecca di Eraclea, in Tracia, fu attiva dal 291 d.C. fino alla sua chiusura sotto l’imperatore Leone I. Le sue emissioni sono identificate da sigle come H, HER, HERAC, HERACI, HERACL, HT e SMHL. La sua posizione strategica nei Balcani la rese un punto di riferimento per le emissioni monetarie in quella regione, sostenendo le spese militari e l’economia locale.


Londra (Londinium)

La zecca di Londra fu attivata dopo il 294 d.C. e divenne un punto di riferimento per le emissioni monetarie in Britannia. La sua posizione strategica, unita all’importanza commerciale della città, la rese un centro di coniazione vitale. Le monete coniate a Londra sono riconoscibili da una serie di sigle, tra cui AVG, AVGOB, AVGPS, L, LI, LN, LON, ML, MLL, MLN, MSL, PLN e PLON. Queste sigle, spesso accompagnate da numeri o lettere che indicavano l’officina di coniazione, sono un prezioso strumento per i numismatici.


Lione (Lugdunum)

La zecca di Lione ebbe un’attività più lunga e frammentata. Operativa per diversi periodi, tra cui dal 257/274 al 413 d.C., la sua posizione nel cuore della Gallia la rese un centro di coniazione di grande importanza. Le sue emissioni sono caratterizzate da sigle come L, LG, LVGD, LVGPS, PLG, LA, LB, PL e LP. Lione fu spesso la sede della corte imperiale o di importanti comandi militari, e la sua zecca rifletteva la stabilità e il prestigio dell’autorità imperiale.


Milano (Mediolanum)

La zecca di Milano fu attiva per diversi periodi, riflettendo l’importanza strategica della città nell’Italia settentrionale. I suoi periodi di maggiore attività furono tra il 259 e il 274 d.C. e tra il 291 e il 327 d.C. Le monete coniate a Milano sono riconoscibili da sigle come MD, MED, MDOB, e MDPS, che identificavano la zecca e talvolta indicavano il metallo prezioso utilizzato. Milano fu spesso la sede della corte imperiale, e la sua zecca rifletteva la stabilità e il prestigio dell’autorità imperiale.


Nicomedia (İzmit)

La zecca di Nicomedia, situata nell’odierna İzmit, in Turchia, fu attiva dopo il 294 d.C. e divenne uno dei principali centri di coniazione nell’Impero Romano d’Oriente. Le sue monete sono riconoscibili da una serie di sigle, tra cui MN, N, NIC, NICO, NIK, e SMN. La zecca di Nicomedia fu un punto di riferimento per le emissioni monetarie nella parte orientale dell’Impero, sostenendo l’economia e la difesa delle province orientali.


Ostia

La zecca di Ostia, l’antico porto di Roma, fu attiva per un breve periodo, dal 308 al 313 d.C. Le sue monete sono identificabili grazie alle sigle MOST e OSTR. Sebbene la sua attività sia stata di breve durata, la sua esistenza è un indizio che la zecca era stata istituita per far fronte a specifiche esigenze economiche o politiche, probabilmente legate all’approvvigionamento e al commercio marittimo di Roma.


Ravenna

La zecca di Ravenna fu operativa dal 402/406 al 455 d.C. Questo periodo coincide con l’epoca in cui Ravenna divenne la capitale dell’Impero Romano d’Occidente. Le sue monete sono riconoscibili dalle sigle RAV, RV e RVPS. L’importanza di questa zecca è strettamente legata al ruolo di Ravenna come centro politico e militare, da cui venivano gestite le difese dell’Impero contro le invasioni barbariche.


Roma

La zecca di Roma era la zecca centrale per eccellenza dell’Impero Romano. Attiva per secoli, la sua produzione monetaria fu la più vasta e diversificata. Le sue monete sono riconoscibili da una serie di sigle, tra cui R, RM, ROM, ROMA, ROMOB, SMR e VRBS. L’iconografia delle monete di Roma rifletteva la storia, la religione e la politica dell’Impero.


Sirmio (Sirmium, Serbia)

La zecca di Sirmio, nell’odierna Sremska Mitrovica in Serbia, fu attiva dal 320/326 al 397 d.C. La sua posizione strategica nella provincia della Pannonia la rese un punto di riferimento per la monetazione nella parte settentrionale dei Balcani. Le sue monete sono riconoscibili dalle sigle SIR, SIRM, SM e SIROB, che indicavano la zecca e talvolta il metallo prezioso utilizzato. Sirmio fu anche un’importante residenza imperiale, e la sua zecca rifletteva il potere e la stabilità della corte.


Siscia (Sisak, Croazia)

La zecca di Siscia, nell’attuale Sisak in Croazia, ebbe un periodo di attività più lungo, dal 262 al 387 d.C. Situata anch’essa in Pannonia, Siscia era un importante centro militare e commerciale. Le sue emissioni sono caratterizzate da sigle come S, SIS, SISC e SISCPS. Queste sigle, che spesso indicavano l’officina di coniazione, sono un prezioso strumento per i numismatici. La zecca di Siscia fu particolarmente attiva durante il periodo dell’anarchia militare, quando la sua produzione di monete sostenne le legioni impegnate a difendere i confini dell’Impero.


Serdica (Sofia, Bulgaria)

La zecca di Serdica, l’odierna Sofia in Bulgaria, fu attiva per periodi più brevi. Operò per un breve lasso di tempo sotto l’imperatore Aureliano e poi nuovamente dal 303 al 308 d.C. La sua posizione in Tracia la rese un centro di coniazione importante per la parte orientale dell’Impero. Le sue monete sono riconoscibili da sigle come SER, SERD, SD e SMSD. La breve durata della sua attività è un indizio dell’instabilità politica del periodo.

Tessalonica (Salonicco, Macedonia)

La zecca di Tessalonica, nell’attuale Salonicco, fu attivata intorno al 302 d.C. e rimase operativa per diversi secoli. La sua posizione strategica in Macedonia la rese un punto di riferimento per le emissioni monetarie nella parte orientale dell’Impero. Le monete di Tessalonica sono riconoscibili da una serie di sigle, tra cui SMTS, TS, TES, TESOB, TH, THS, THSOB e TSA. Queste sigle, spesso accompagnate da numeri o lettere che indicavano l’officina di coniazione, sono un prezioso strumento per i numismatici.


Ticinum (Pavia, Italia)

La zecca di Ticinum, nell’attuale Pavia, fu attiva per un periodo più breve, dal 274 al 326/327 d.C. La sua posizione nell’Italia settentrionale, in una delle regioni più ricche e strategiche dell’Impero, la rese un centro di coniazione di grande importanza. Le sue emissioni sono caratterizzate da sigle come T, TT, PT, ST, BT e QTT. Anche in questo caso, le sigle indicano la zecca e l’officina di coniazione, fornendo informazioni dettagliate sulla produzione monetaria del periodo.


Treviri (Augusta Treverorum)

La zecca di Treviri, in Germania, fu una delle più importanti dell’Impero Romano d’Occidente. Operativa dal 293/294 al 411 d.C., la sua produzione monetaria fu fondamentale per sostenere le legioni stanziate lungo il Reno e per l’economia della provincia. Le monete coniate a Treviri sono riconoscibili da una serie di sigle, tra cui TRE, TROB, TR, ATR, STR e SMTR. La sua lunga attività riflette la sua importanza strategica come capitale della prefettura delle Gallie.


Tripolis (Tripoli, Libano)

La zecca di Tripoli, situata nella provincia della Siria, fu attiva per un breve periodo, presumibilmente al tempo dell’imperatore Aureliano (270-275 d.C.). Le sue emissioni, sebbene rare, sono preziose per i numismatici, in quanto forniscono indizi sulle politiche economiche e sulla propaganda imperiale in un’area di grande importanza commerciale come il Levante. Le monete coniate a Tripoli riflettono le caratteristiche iconografiche e stilistiche del periodo aureliano, spesso celebrando le vittorie militari e la stabilità dell’Impero.


Viminacium (Kostolac, Serbia)

La zecca di Viminacium, situata nella provincia della Mesia Superiore (nell’attuale Serbia), ebbe un’attività più prolungata rispetto a quella di Tripoli, operando all’incirca tra il 239 e il 268 d.C. Le sue monete, che spesso recavano le sigle COL e VIM, sono un esempio della monetazione provinciale romana. A Viminacium, la coniazione era spesso legata alle esigenze delle legioni stanziate nella regione e alle transazioni commerciali locali. Le sue emissioni offrono uno spaccato interessante sulla vita nelle province di confine, dove la presenza militare e le attività economiche erano strettamente connesse.


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